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Come vive Robinho nel “carcere dei famosi”: divide gli spazi con un uomo che ha ucciso sua figlia

L’ex calciatore brasiliano è recluso nella prigione che ospita i detenuti autori di crimini che in patria hanno destato maggiore scalpore. Nell’istituto di pena è stata escogitata anche una chat d’incontri.
A cura di Maurizio De Santis
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Il penitenziario P2 Dr. José Augusto Cesar Salgado a Tremembé II (San Paolo) dov'è detenuto l'ex calciatore, Robinho, è soprannominato il ‘carcere dei famosi' perché accoglie, in celle che vanno dai 9 ai 15 metri quadrati e nelle quali sono stipati fino a 6 detenuti, persone i cui reati hanno destato molto scalpore in Brasile. Ce n'è una vasta gamma, da quelli più efferati ad altri che hanno commesso crimini contro il patrimonio: assassini, stupratori, rapitori, politici corrotti e qualche ‘celebrità' che deve fare i conti con la legge.

Robinho recluso con persone che hanno commesso crimini efferati

Quanto a cattive compagnie, alcune sono davvero le peggiori al mondo alla luce della crudeltà delle azioni: Alexandre Nardoni sta scontando una pena per aver ammazzato sua figlia; Roger Abdelmassih è un ex medico di 81 anni che sedava i pazienti e poi li seviziava; 98 sono gli anni di reclusione inflitti a Lindemberg Alves, l'uomo che ha rapito e assassinato la 15enne Eloá Pimentel, sua compagna di allora.

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Condannato a 9 anni per violenza sessuale di gruppo

In questo caleidoscopio di oltre 400 e passa reclusi c'è anche il brasiliano che in Serie A ha giocato con la maglia del Milan e in Italia, oltre ai riflettori del pallone, ha trovato anche i guai giudiziari che – al netto della sua professione d'innocenza – gli hanno causato una condanna a 9 anni di carcere per violenza sessuale di gruppo. Il fatto risale al 2013: una donna denunciò lui e altri 6 uomini di abusi subiti in una discoteca.

Da allora è iniziata tutto l'iter, tra indagini e udienze processuali, che ha portato l'ex Santos dietro le sbarre. Vi è rimasto anche in occasione di questo Natale: la licenza/congedo che aveva richiesto per trascorrerlo assieme alla famiglia gli è stata negata. In precedenza era stata rigettata anche la richiesta di libertà vigilata.

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L'ex calciatore continua a dichiararsi innocente

Un brutto colpo per Robinho oggi 40enne e vittima, a suo dire, di un'ingiustizia sia perché il ‘contatto' avuto con la donna era consensuale sia perché non è mai stata riscontrata alcuna traccia del suo Dna. L'ex calciatore ha sì confermato il rapporto ma lo ha definito "superficiale e veloce. Ci siamo scambiati qualche bacio e basta, poi sono andato a casa. C'erano anche altre persone e quando ho visto che avrebbe continuato anche con loro ho abbandonato quel posto. Non sono un bugiardo".

Cosa fa Robinho in cella: il programma di rieducazione

Come passa il suo tempo in quel luogo di pena e di correzione? Robinho è impegnato in uno dei programmi di rieducazione organizzati dall'istituto durante i quali impara a riparare televisioni e a familiarizzare anche con altri oggetti elettronici. Nella sua agenda c'è anche un altro compito: vestire i panni dell'archivista e del bibliotecario che si occupa della distribuzione di libri ad altri carcerati.

La chat d'incontri dietro le sbarre per detenuti

Lì, dietro quelle mura, hanno trovato anche un altro modo per ingannare le ore: c'è un sito di incontri, una specie di Tinder, per detenuti che possono avere contatti con donne recluse in un carcere a 5 chilometri di distanza. Lettere, foto personali, promesse d'incontri e parole in libertà alimentano quello scambio di amorosi sensi che non è proprio privato perché sempre controllato dalle guardie che ispezionano la posta. Il sistema è molto semplice: inviare un'immagine quanto più fedele e reale possibile e aspettare che qualcuno/a scelga.

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