Come sta Totò Schillaci, l’ultimo bollettino medico sulle condizioni: arriva una buona notizia
"Le condizioni cliniche di Salvatore Schillaci ricoverato nel reparto di Pneumologia sono in miglioramento". È questa parte dell'ultimo bollettino medico su Totò Schillaci che dà una buon notizia sulle condizioni dell'ex attaccante che fece sognare l'Italia nelle notti magiche dei Mondiali del '90. L'ex calciatore è ricoverato dall'8 settembre nel reparto di Pneumologia dell'ospedale Civico di Palermo. Dopo le news preoccupanti dei giorni scorsi, il nuovo aggiornamento è incoraggiante per lui stesso, la famiglia e i tifosi che ancora ne ricordano le gesta (scandite dagli occhi sgranati) assieme a Roberto Baggio.
Come sta Schillaci? Meglio rispetto a quel "situazione stazionaria" che non si discostava ancora dalla criticità dello stato di salute. Secondo quel che si apprende, la direzione sanitaria si tiene nel solco del cauto ottimismo. "Questa notte – si legge ancora nella nota ufficiale della struttura pubblicata dall'Agenzia Ansa – si è registrata una aritmia atriale, ben tollerata dal paziente, per cui è stato iniziato un trattamento farmacologico che ha determinato stabilizzazione della frequenza cardiaca. Le terapie farmacologiche sono valse a ottenere un miglioramento del compenso respiratorio con riduzione del supporto di ossigeno".
C'è ancora un passaggio che dà fiducia e aggiunge un altro tassello a un quadro clinico che resta sotto costante osservazione: "Il paziente è vigile, cosciente, con netto miglioramento dello stato ansioso, per cui riposa tranquillo".
Il tumore al colon e le due operazioni: "Non ho più il retto e lo sfintere"
Nel passato recente di Totò Schillaci c'è stata una malattia durissima che ha provocato ansia e sofferenza. Un anno fa, prima del reality Pechino Express, l'ex calciatore parlò pubblicamente del tumore al colon retto a causa del quale fu costretto a subire due operazioni. "Caddi in depressione, angosciato dalla paura di morire – disse allora -. Per fortuna questo brutto male era circoscritto al colon, non ha toccato né lesionato altri organi ed è stato rimosso. Non ho più il retto e lo sfintere… ma tra morire e avere questi problemi è meglio qualche piccolo problema".
Ecco perché, dopo esser stato in terapia nella clinica oncologica La Maddalena (dove venne arrestato il super latitante della mafia, Matteo Messina Denaro), nel corredo accessorio del clamore si sono aggiunte ansia e preoccupazioni ulteriori. Lo stesso Schillaci, infatti, ha più volte ribadito che il timore di dover fare ancora una volta i conti con il dramma del tumore non lo ha mai abbandonato. A distanza di sei mesi dal calvario degli interventi spiegò: "In seguito a esami è stata riscontrata una piccola macchiolina sulla cervicale, me l'hanno bruciata con la radioterapia".