Come sta Morata dopo il grottesco incidente con lo steward: risponde nell’unico modo che può

L’attaccante della Spagna ha fatto cenno alle sue condizioni dopo essere stato falciato da una addetto alla sicurezza che voleva fermare un tifoso: “Tutto a posto, nessun problema”. Parole che piacciono anche ai tifosi del Milan. Ma si attende l’esito degli esami.
A cura di Maurizio De Santis
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Come sta Alvaro Morata? È la domanda più spontanea che viene in mente all'indomani del grottesco incidente capitatogli al termine di Spagna-Francia. Lui risponde nell'unico che può perché non vuole restare fuori dalla finale e mormora di stare bene. Solo un eventuale esito diagnostico allarmante potrebbe strappargli la maglia di titolare nel match che vale il titolo di Euro 2024. Sì, va bene… ma come sta davvero? Se lo ripetono i tifosi delle Furie Rosse e anche quelli del Milan, club che al calciatore ha teso (e stretto) la mano ed è pronto a riportarlo in Italia, in Serie A, dopo aver indossato quella della Juventus. E medici della nazionale iberica professano cautela: si pronunceranno in un senso o nell'altro solo quando avranno i riscontri tra le mani.

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Rischiare di perdere la finale degli Europei, perché falciato da uno steward intento a fermare l'esuberanza di un tifoso che vuole a tutti costi scattare un selfie ricordo con gli iberici in festa per la vittoria: è l'ultima frontiera della sfortuna che ci vede davvero bene quando sa dove, come e quando colpire. E l'immagine dell'attaccante che esce dal campo zoppicando, con una smorfia di dolore e di preoccupazione oltre che rabbia per quanto accaduto, lascia brividi addosso ai sostenitori (anche quelli che lo hanno costantemente nel mirino).

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Per fortuna sembra che la situazione sembra essere meno angosciante rispetto a quanto restituito dalla sequenza televisiva. Le parole del calciatore e quelle del ct inducono all'ottimismo e spazzano via i cattivi pensieri. "Come va? Tutto ok il ginocchio?", chiedono al volo a Morata che passa in zona mista. Lui rallenta il passo, si volta e proferisce un rassicurante: "Tutto a posto, nessun problema".

Gli fa eco il commissario tecnico ("vediamo nelle prossime ore, ma non sembra una cosa grave") che lo ha anche difeso a spada tratta da chi solleva polveroni nei suoi confronti accusandolo di non essere abbastanza efficace là davanti. "Come si fa a dire una cosa del genere? Alvaro è il quarto marcatore della storia della nazionale, il terzo nella storia degli Europei, ha vinto titoli in nazionale e con i club. Cosa deve fare di più perché veda giustamente riconosciuto il suo valore?".

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Nuvole all'orizzonte soffiate via tanto che l'attaccante aggiungerà ancora: "Tranquilli, sto bene". Domenica a Berlino ci sarà e indosserà quella fascia di capitano verso la quale "non c'è rispetto" (come denunciato dallo stesso giocatore per l'inspiegabile campagna di critiche ricevute) e che ha portato la moglie Alice a sbottare sui social e a lui a sfogarsi pubblicamente ("lascerò la Spagna dopo gli Europei").

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