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Come sta Eriksen dopo il malore in campo in Danimarca-Finlandia agli Europei: stabile e cosciente

Christian Eriksen adesso sta bene ed è fuori pericolo, la notte è stata serena. Crollato in campo durante Danimarca-Finlandia per un malore improvviso e di non si conoscono ancora le cause, lo staff medico gli ha salvato la vita. Nel corredo accessorio del pomeriggio di paura ci sono l’intervento e l’abbraccio di Kjaer, l’angoscia della moglie del calciatore, la testimonianza del dottore e i messaggi inviati dall’ospedale sulle sue condizioni.
A cura di Maurizio De Santis
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Christian Eriksen sta bene ed è in condizioni stabili dopo la grande paura e aver rischiato di morire durante Danimarca-Finlandia: ha avuto un malore (di cui al momento non si conoscono le cause), è andato in arresto cardiaco ma i medici della nazionale lo hanno salvato. Dal letto d'ospedale dov'è stato ricoverato ha parlato con il padre, mandato un messaggio alla squadra perché tornasse in campo, scritto nella chat con i compagni dell'Inter per rassicurare tutti.

La notte è trascorsa tranquilla, lo conferma anche la federazione danese in una nota. È vivo, null'altro conta. S'è fermato sull'uscio ed è tornato indietro. Non era il suo momento. Non adesso, non ancora. Lukaku gli ha dedicato in diretta il gol segnato alla Russia: s'è avvicinato alla telecamere e l'ha baciata. "Ti voglio bene", le parole dell'attaccante belga che nel dopo gara racconterà anche di aver pianto per lo shock provato dinanzi a quelle immagini drammatiche.

Simon Kjær, amico e capitano della Danimarca, è stato il primo a correre in aiuto del giocatore. Ha capito subito che quello scivolone improvviso, quella caduta anomala fossero la spia di qualcosa di più grave. Non era inciampato per caso ma crollato sul prato per aver perso i sensi. Assieme a Schmeichel s'è assicurato che la lingua non ostruisse le vie respiratorie e poi ha urlato verso la panchina perché lo staff medico corresse più veloce della luce.

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È stato lui ad abbracciare Sabrina, moglie di Eriksen, a tenerla lontano da lì, sussurrandole parole che arrivano da dentro, accompagnandola nello spogliatoio perché potesse stare accanto al marito. Sarebbe giunto poco dopo per essere trasportato d'urgenza in clinica. Era cosciente, rimasto aggrappato a quel filo sottile che ha evitato la tragedia si consumasse in diretta.

Sconvolti, i compagni di squadra hanno serrato i ranghi e creato un muro umano a protezione dell'amico, dell'uomo e del calciatore. È stata un'immagine bellissima, l'ennesima di un pomeriggio tra dramma e speranza. Non c'è parola che ne può raccontare la carica emotiva meglio delle foto in cui gli scandinavi sono gli uni affianco agli altri, disperati ma composti nel loro dolore.

Il malore improvviso, i compagni gli fanno da scudo

È il 43° del primo tempo. Eriksen si accascia sul prato e non sembra dare segni di vita. "Improvvisamente non abbiamo sentito più il battito", racconta il medico della nazionale che lo ha soccorso. Simon Kjaer, difensore del Milan, amico dell'ex Spurs è lì, al suo fianco. È stato lui a prestare le prime cure. I compagni di squadra, in lacrime, creano una barriera umana mentre il corpo del calciatore viene nascosto alla vista del pubblico da un telo bianco.

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L'abbraccio di Kjaer alla moglie di Eriksen, Sabrina

Capitano e uomo vero, scrive Barella in una story di Instagram. Il messaggio arriva a corredo del bellissimo gesto compiuto da Kjaer e dallo stesso Schmeichel. Sabrina Kvist Jensen è la moglie di Eriksen. La coppia ha due figli: il primo (Alfred) è nato nel 2018 e l'ultimo arrivato da pochi mesi. Quando la donna si precipita in campo dalla tribuna dopo essersi messa in contatto con lo staff della nazionale viene fermata, consolata, incoraggiata dai due giocatori.

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Eriksen è salvo, la foto mentre esce dal campo in barella

La foto di Eriksen (scattata dall'agenzia Getty) che lascia il rettangolo verde in barella, scortato dai compagni di squadra, assistito dallo staff medico e dal personale che regge ancora quel drappo a mo' di telone, è la fine di un incubo. Scaccia via ogni paura. È salvo. Cosciente. Respira da solo. Ha gli occhi aperti. La testa leggermente rialzata e inclinata. Ha la mano sulla fronte. "Lo abbiamo ripreso. Ci ha parlato prima di andare in ospedale", dirà il medico della nazionale scandinava.

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Danimarca e Finlandia giocano, il messaggio ai compagni dall'ospedale

Il racconto del padre dall'ospedale, che spiega come il figlio abbia chiesto alla squadra di andare in campo e continuare la partita con la Finlandia, fa il paio con le notizie sulle condizioni di salute migliorate. Eriksen è fuori pericolo, viene ribadito anche dai comunicati della federazione e della Uefa. La notizia viene diffusa anche allo stadio di Copenaghen e i tifosi cantano in coro liberatorio per il giocatore che in seguito parlerà anche con i compagni attraverso una video-chiamata. "Come state?", chiederà loro.

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La Danimarca gioca anche per lui nonostante il grande disagio. Perderà, battuta da un gol di Pohajnpalo che sceglie di non esultare in segno di rispetto. "I ragazzi sono stati straordinari – afferma il ct danese -. Non ci sono parole per elogiarne il comportamento". È la fine di un incubo.

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