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Come si andrà allo stadio in futuro: tifosi a 2 posti di distanza, incognita mascherine

Il calcio italiano si prepara a ripartire, lo farà a porte chiuse (in alcuni casi giocando anche in campo neutro) almeno fino a dicembre. Quando tornerà il pubblico allo stadio? “Quando ci sarà il vaccino”, ha ammesso Sandra Zampa (sottosegretario alla Salute). Niente sarà più come prima, ecco cosa cambierà dall’accesso agli impianti all’obbligo delle mascherine.
A cura di Redazione Sport
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Partite di campionato che possono essere giocate anche in campo neutro, in caso di persistenza delle "zone rosse" dove il rischio di contagio da Covid-19 è altissimo. Stadi chiusi almeno fino a dicembre e forse anche oltre, almeno fino a quando non ci sarà un vaccino. È solo la punta dell'iceberg di un sistema, quello dell'intrattenimento sportivo, che cambierà profondamente in base ai nuovi protocolli sulla sicurezza e sulla salute pubblica. Deciderà tutto l'evoluzione del morbo e, se al mare si potrà stare chiusi in loculi di vetro per marcare il distanziamento sociale, verrà rivoluzionata anche la fruizione degli impianti.

Gli stadi torneranno a riempirsi solo quando saremo in sicurezza, cioè quando ci sarà il vaccino – ha ammesso il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, ai Rainews24. Fino ad allora non ci sarà vita normale, i cittadini devono prenderne atto. La ripresa del calcio non è prioritaria.

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Niente sarà più come prima anche per legge: sugli spalti un tifoso verrà sistemato ogni due, massimo tre, sediolini; le mascherine saranno obbligatorie (nonostante il divieto di avere il volto travisato); la tessera sanitaria funzionerà da "passepartout" pubblico. Sono alcune delle possibili novità che verranno introdotte a breve.

Cosa cambierà nel dettaglio? Alcune prescrizioni di massima sono ipotizzabili già adesso, tutto il resto dipenderà dalle condizioni generali del Paese nei prossimi e se la "separazione delle persone" resterà ancora l'unica soluzione per difendersi dalla proliferazione del morbo.

– accesso all'impianto studiato per evitare assembramenti (ma con capienza ridotta sarà più semplice)
– misurazione temperatura all'ingressi, disinfettanti a disposizione dei tifosi
– distanziamento tra i tifosi: almeno due posti liberi, se non tre, per rispettare la distanza di sicurezza
– in caso di introduzione del passaporto sanitario potrà essere utilizzato per determinare chi potrà accedere allo stadio
– il caso della mascherine: potrebbero diventare persino obbligatorie, ma negli stadi è vietato coprire il volto

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Da Nord a Sud, dal "Meazza" al "Renzo Barbera" passando per il "San Paolo" dimenticate il colpo d'occhio delle gradinate piene, delle Curve in festa, del "muro umano" che ribolle di tifo in un catino. Dimenticate la ola e la coreografia di sciarpe colorate. Dimenticate l'esultanza che esplode e coinvolge tutti in unico, grande abbraccio. Dimenticate i battimani e l'effetto ottico di flash, luci dei telefonini. Per un bel po' di tempo la capienza sarà notevolmente ridotta e l'epica del "dodicesimo uomo in campo" verrà messa da parte.

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