Come sarebbe la Serie A senza partite al nord
Un campionato senza partite al nord per concludere la Serie A lontano da quelle zone del Paese dove maggiore è stata l'incidenza dei contagi da Covid-19. Il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, ha ipotizzato questo scenario in vista della ripresa del campionato. Milano, Brescia, Bergamo (più in generale, la Regione Lombardia) rappresentano l'epicentro dell'emergenza sanitaria nazionale, la porzione di territorio dove la carica virale del morbo è deflagrata con effetti devastanti a causa di una serie di fattori, compresa la cosiddetta "partita zero" ovvero quell'Atalanta-Valencia giocata a San Siro e trasformatasi in una sorta di bomba biologica.
Cosa si intende per stadi del Nord
Cosa intende il numero uno della Figc quando cita l'Italia al di sopra del fiume Po? Oltre a Inter, Milan, Atalanta e Brescia c'è il rischio che anche la Juventus affronti l'ultima parte del torneo lontano da Torino? A Genova potranno alternarsi sia la Sampdoria (il club che in A ha registrato il maggior numero di calciatori infetti) e il Grifone? E cosa accade alle emiliane come Bologna, Spal, Parma, Sassuolo che insistono su un territorio (l'Emilia Romagna) che ha registrato il maggior numero di casi dopo la Lombardia? Come va considerata la Fiorentina?
Tutti interrogativi ai quali al momento si può dare solo una spiegazione sulla carta nell'attesa che la stessa Figc e la Lega Calcio chiariscano qual è l'altro aspetto determinante del loro piano: la questione logistica e organizzativa considerato che sulle 20 squadre del torneo, ben 15 (comprese Verona, Udinese e Torino) sono localizzabili nella parte settentrionale del Paese.
Quali sono gli stadi del Sud in Serie A
Allo stato dei fatti solo Roma, Lazio, Cagliari, Napoli e Lecce si trovano al di sotto della linea fatidica. Toccherebbe a loro ospitare i 95 incontri dei 124 in calendario che, senza l'eccezione di Gravina, avrebbero luogo negli stadi del nord? Impossibile considerando alcuni di fattori, il più palese: nel novero degli impianti andrebbe subito escluso l'Olimpico (sede di 2 club).
Da Bari a Palermo, gli impianti alternativi
Ragioniamo per assurdo, limitandoci a un semplice conteggio numerico: fatto salvo che Sardegna Arena, San Paolo e Via del Mare possano accogliere almeno altre società oltre a quelle di casa (e quante?), servirà comunque scendere ancora più a Sud per reperire strutture che siano all'altezza della situazione.
- Quali? Sulla carta Bari, Catania, Foggia, Messina, Palermo e Reggio Calabria possono rappresentare un'alternativa (a Cosenza, Crotone e Salerno ci sono formazioni impegnate nel torneo cadetto) sempre che tutti i tasselli s'incastrino anche rispetto ai tornei di Serie C e D.
La questione logistica: esistono strutture adeguate?
Restiamo sempre nel campo delle ipotesi. Trovata la quadra degli stadi dove far disputare le partite, c'è una questione tutt'altro che trascurabile: l'aspetto logistico, ovvero campi d'allenamento e quartier generale dove le squadre si trasferirebbero materialmente con la necessità di farlo in assoluta sicurezza e la migliore efficienza organizzativa.
Spingiamoci ancora un po' oltre dando per assodato che anche questo "dettaglio" sia a posto: quale sarà la condizione dei terreni di gioco? Ma a tutto questo Gravina e la Lega di Serie A avranno sicuramente pensato onde evitare di andarsi a schiantare contro l'evidenza di una condizione ai limiti della praticabilità.