Come può giocare il Napoli di Ancelotti con Hirving Lozano in campo
È l’affare dell’estate azzurra, il colpo degli annali del Napoli che, proprio con Lozano, se si considerano anche i bonus (42 milioni di euro), fa registrare l’acquisto più oneroso mai a referto per la compagine campana nel corso dei suoi 93 anni di storia. Un pezzo da novanta capace, poi, come da tradizione per la sua brillante carriera, di presentarsi a Torino, contro la Juventus, alla sua prima in Italia con la nuova maglia, con un gol: quello del 3-2 e della speranza partenopea. Da seconda punta in appoggio a Mertens nel 4-4-2 dell'orgogliosa ripresa dell’Allianz Stadium. Che, oltre a rappresentare il battesimo di fuoco per il messicano, ha anche fatto intravedere la versatilità del ragazzo in grado, con le sue doti, di poter ricoprire più ruoli nel pacchetto avanzato napoletano. E così, dal recente esperimento da punta d’appoggio, alla possibilità di posizionarsi sulla sinistra nel 4-2-3-1 ancelottiano, ecco le varie versioni del Napoli col Chucky sul terreno di gioco.
Largo a destra nel 4-2-3-1, questo il piano originale
Ormai è arcinoto: il Napoli proverà a giocare con un internazionale 4-2-3-1. Che sacrifica alcuni elementi, vedi Zielinski in regia, ma esalta la qualità media dell’attacco azzurro. Che anche senza Verdi, ultimissimo addio in casa azzurra, può vantare tante alternative ed altrettanta qualità. Divenuta altissima proprio con l’arrivo di Lozano capace con le sue abilità, velocità, gamba, dribbling e soprattutto freddezza davanti alla porta, di diventare un’arma letale per le difese avversarie. Indecise su quale punto di forza concentrare le proprie attenzioni: Insigne, Fabian Ruiz/Mertens, Milik/Llorente o, appunto, Lozano. Che dovrebbe rubare il posto a Callejon e giocare sulla destra (ruolo svolto 55 volte nella sua parabola personale) in luogo dello spagnolo a sostegno di uno fra Milik e Llorente.
Largo a sinistra al posto di Insigne e con Callejon dall’altra parte
Ma la sua predilezione è quella di esterno a sinistra. Col Chucky ad occupare quella particolare zona di campo in ben 95 delle 220 partite sin qui disputate in carriera. Una posizione prolifica per lui che, proprio partendo da quelle parti, ha messo insieme qualcosa come 34 gol e 22 assist. Ma lì, almeno a Napoli e in special modo nelle partite che contano, il posto sembra già assegnato al capitano azzurro Insigne. Che invece, in caso di assenza, ma anche di scelta tecnica, potrà diventare di proprietà del messicano che come detto, lì, dalla sua ‘mattonella’, può diventare letale.
Seconda punta nel 4-4-2, come a Torino
E poi, il 4-4-2 ma con più condizioni da osservare. L’assenza o la rinuncia per scelta tecnica davanti alle diverse alternative che sono presenti proprio per via del diverso scenario tattico con quattro centrocampisti e due attaccanti. Con alcuni sacrificati, da Insigne a Mertens, da Milik a Llorente, per fare spazio al talento della Tricolor. Con almeno tre calciatori per un solo ruolo. Eppure, proprio come dimostrato a Torino, il Chucky può fare danni anche lì divenendo risolutivo in zona gol.