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Com’è nata la maxi rissa tra Repubblica Ceca e Turchia: una provocazione sfacciata e antisportiva

Un video girato allo stadio con un telefonino e condiviso da un tifoso sui social ha svelato qual è stata la vera causa del caos scoppiato al termine della partita del Gruppo F degli Europei.
A cura di Maurizio De Santis
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Il video che mostra cosa ha provocato la maxi-rissa al termine di Repubblica Ceca-Turchia.
Il video che mostra cosa ha provocato la maxi-rissa al termine di Repubblica Ceca-Turchia.

Repubblica CecaTurchia è la partita degli Europei 2024 passata alla storia per un record tutt'altro che lusinghiero: quasi una ventina di calciatori sono finiti sul taccuino dell'arbitro tra ammonizioni (16) ed espulsioni (2) a causa della maxi-rissa finale. Un video girato allo stadio con un telefonino e condiviso da un tifoso sui social ha svelato qual è stata la vera causa del caos che s'è scatenato al termine del match.

Istvan Kovacs è il direttore di gara romeno che è riuscito a tenere in pugno quei momenti di tensione nonostante il parapiglia. Ha usato l'unica arma a sua disposizione: estrarre i cartellini. Ha espulso due giocatori, Barak per doppia ammonizione (3 cartellini) e Chory (rosso diretto), ne ha ammoniti la bellezza di altri 16: Ozcan, Schick, Yildiz, Yuksek, Gunok, Calhanoglu, Cakir, Muldur, Jaros, Cerv, Akaydin, Krejici, Ayhan, Kocku, Guler, Soucek.

Anche questo fa parte del corredo accessorio di un match ad alta tensione per la posta in palio con i cechi che, in caso di clamorosa vittoria, avrebbero ribaltato le gerarchie della qualificazione agli ottavi di finale tagliando fuori proprio la selezione di Montella.

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Un video mostra cosa ha provocato la rissa

In base alle immagini registrate da uno spettatore si nota cosa è realmente successo e qual è stata la scintilla che ha appiccato l'incendio. La prospettiva e la visuale erano privilegiate perché sistemato alle spalle della porta, un punto di osservazione che gli ha permesso di notare come il difensore del Galatasaray, Kaan Ayhan, si lascia trascinare dall'adrenalina e fa qualcosa di biasimevole: il gesto antisportivo è una provocazione sfacciata.

Il calciatore turco corre verso il cerchio di centrocampo e si dirige verso un avversario, Tomas Chory. Arrivato nei pressi si lancia in scivolata, quasi a volerlo colpire. Poi si alza, gli urla qualcosa in faccia e gli agita il pugno sotto il naso. Il giocatore della Repubblica Ceca la prende male e reagisce, si sente offeso e, complice la delusione per eliminazione dagli Europei, sfoga la sua rabbia: rifila una spinta ad Ayhan.

Quel faccia a faccia si trasforma in capannello, i tesserati coinvolti (compresi quelli delle panchine) sono una ventina: volano parole grosse, minacce e occhiatacce. L'arbitro e i collaboratori intervengono per sedare gli animi più caldi, la ridda dei cartellini scandisce quei momenti.

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La Repubblica Ceca eliminata a un gol al 94

La grande amarezza della Repubblica Ceca è legata non solo all'eliminazione ma anche al rammarico per aver sfiorato l'impresa in dieci, avendo giocato in inferiorità numerica per l'espulsione improvvida di Barak dopo appena 20 minuti per doppia ammonizione. Il gol di Calhanoglu nella ripresa sembrava aver chiuso i conti per la Turchia ma il pareggio di Soucek lo aveva riaperto spingendo i cechi all'ultimo assalto. La marcatura di Tosun al 94° li ha gelati.

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