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Come ha giocato davvero la prima Juventus di Pirlo: 3-2-5 in fase d’attacco

Nella partita d’esordio in campionato contro la Sampdoria, indicazioni importanti sull’atteggiamento tattico della nuova Juventus di Andrea Pirlo. La squadra campione d’Italia ha giocato con un doppio modulo, a seconda della fase difensiva e offensiva con il passaggio dal 3-2-5 al 4-4-2. Fondamentale il lavoro sulle corsie di Frabotta e Cuadrado.
A cura di Marco Beltrami
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Quella offerta dalla Juventus contro la Sampdoria è stata una prestazione convincente. È ancora troppo presto per giudicare il lavoro del nuovo allenatore Andrea Pirlo, anche se nel 3-0 ai blucerchiati sono arrivate indicazioni importanti sulle intenzioni dell'erede di Sarri, sia in termini di interpreti che soprattutto a livello tattico. Pirlo ha di fatto messo in pratica le idee sul modulo presentate sia nei giorni scorsi alla stampa, sia nella tesi finale a coronamento del suo percorso di formazione da tecnico. Un 3-5-2 per la Juventus, capace di diventare 3-2-5 in fase d'attacco e 4-4-2 in quella di difesa.

Come ha giocato la nuova Juventus di Pirlo contro la Sampdoria, il doppio modulo

Una squadra sempre padrona del proprio destino in campo, capace d'imporre il proprio gioco con il pressing alto e il recupero veloce del pallone. Questo il mantra che Andrea Pirlo ha provato ad inculcare alla Juventus nel corso della preparazione estiva. Il modulo scelto dal giovane allenatore per mettere in pratica queste idee e visto in campo all'esordio contro la Sampdoria, è stato un duttile 3-5-2 di partenza, capace di riassestarsi nella doppia fase, offensiva e difensiva, con i calciatori delle corsie laterali fondamentali per l'equilibrio della squadra. Praticamente i bianconeri hanno adottato un doppio modulo.

Juventus con il 3-2-5 in fase d'attacco e possesso palla

La Juventus in fase di possesso palla e dunque d'attacco si è rimodulata sul 3-2-5. Se il trio formato da Bonucci, Chiellini e Danilo, è rimasto basso, i due cursori Frabotta e Cuadrado si sono alzati costantemente oltre la metà campo per garantire supporto a Kulusevski e Ramsey alle spalle del terminale offensivo Cristiano Ronaldo. In mezzo al campo i complementari Rabiot e McKennie hanno garantito il giusto contributo di qualità e quantità spostando leggermente più in avanti il raggio d'azione a supporto degli uomini d'attacco, pronti a sfruttare inserimenti ed eventuali ribattute (come accaduto in occasione del gol sfiorato dall'americano).

In fase difensiva, Juventus con il 4-4-2

In fase difensiva, con il pallone tra i piedi della Sampdoria, ecco il riassetto sul 4-4-2, con un esterno (Frabotta) che è scalato sulla linea dei difensori con il dirimpettaio Danilo e coppia centrale formata da Bonucci e Chiellini, e l'altro che è rimasto più avanzato ma sulla linea mediana. In questo caso è toccato a Ramsey garantire ulteriore copertura sulla fascia sinistra, con Ronaldo e Kulusevski giocatori più avanzati. Fondamentale in questa situazione il compito di Rabiot e soprattutto McKennie, nella copertura alla difesa e recupero palla per cercare di ribaltare l'azione in tempi brevi.

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