Come ha fatto l’Inter di Inzaghi a passare dalle 12 sconfitte in campionato al +12 sulla Juve in un anno
L’Inter corre verso lo Scudetto della seconda stella. E lo fa con un percorso netto e lineare: a parte qualche decisione arbitrale discutibile, la squadra nerazzurra sta dominando il campionato e lo dimostra sia nel gioco che nei numeri. 22 vittorie in 26 partite, 67 gol fatti e 12 subiti: miglior attacco e miglior difesa per i ragazzi di Simone Inzaghi, che nel 2024 hanno innestato le marce più alte e hanno messo in fila 11 vittorie su 11 partite, segnando 30 gol e subendone 4 (8 clean sheet in 11 partite).
Al momento il distacco dalla Juventus, seconda in classifica, è di 12 punti mentre dal Milan, terzo, è di 16. Statistiche impressionanti, che hanno pochissimi precedenti nella storia.
Proprio il numero '12' fa tornare in mente la stagione passata dei nerazzurri, quando persero 12 volte in campionato ma con un finale di stagione in crescendo riuscirono a prendersi un posto tra le prime quattro in classifica e arrivarono all’ultimo atto della Champions League oltre alla vittoria in Coppa Italia.
Ma come ha fatto l’Inter di Simone Inzaghi a passare dalle 12 sconfitte al +12 sulla Juve in un anno? Questa è la domanda che in tanti si stanno facendo e ci sono diverse scuole di pensiero in merito (escludendo i complottisti della ‘Marotta League’).
Bisogna considerare diversi fattori. I nerazzurri hanno venduto diversi calciatori importanti, come qualche pezzo pregiato della squadra dello scorso anno (Onana su tutti) e uomini che erano diventati dei senatori (Brozovic, Skriniar, Dzeko, D’Ambrosio e Gagliardini) riuscendo a fare ottime operazioni in uscita e sostituendoli con calciatori funzionali all’idea dell'allenatore. Sicuramente il ‘caso Lukaku' è stato una sliding door importante per la stagione attuale della squadra meneghina: se fosse tornato a Milano l’attuale attaccante della Roma, l’Inter non avrebbe dato lo stesso spazio a Thuram e non avrebbe preso quel giocatore fenomenale che è Pavard. Può sembrare banale, ma non lo è. A questo va aggiunto l'ottimo inserimento di Sommer e Frattesi che ha una media-gol da attaccante anche con un minutaggio ridotto.
Lo scorso anno, di questi tempi l’Inter aveva appena perso a Bologna per 1-0 e si apprestava a giocare il ritorno degli ottavi di Champions col Porto: Simone Inzaghi sembrava molto lontano dalla panchina nerazzurra e già circolavano nomi per la sua successione. Chivu per l’immediato ed era partito il toto-allenatore per l’estate. Sembra un’altra vita, ma accadeva esattamente 12 mesi fa.
Inzaghi è sempre andato avanti per la sua strada e i fatti, alla fine, gli hanno dato ragione: la squadra ha dimostrato di esser dalla sua parte nello scorso finale di anno infilando risultati su risultati, vincendo un derby di Champions League atteso vent’anni dai tifosi interisti e arrivando a pochi centimetri al sogno a forma di ‘grandi orecchie’.
Chiusa quella pagina, però, se n’è aperta un’altra che per molti è ancora più bella ed esaltante: la Benamata nella stagione 2023-2024 gioca un calcio davvero divertente e vince. Un connubio perfetto per i fan ma che viene studiato anche all’estero, con commentatori estasiati per le prestazioni dell’Inter e per le soluzioni che il ‘demone di Piacenza’ riesce a trovare in ogni partita e contro ogni avversario.
Idee chiare, visione e tanto lavoro sono alla base di questa favolosa stagione dell’Inter, che dopo un inizio di 2024 strabiliante è chiamata a far vedere di che pasta è fatta nella parte di stagione dove si decide tutto: il percorso fatto lo scorso anno ha dato consapevolezza a molti dei calciatori che sono rimasti a Milano e questo ha dato al gruppo forza e nuova linfa per accogliere in maniera eccellente anche i nuovi.
Di cosa è frutto questo percorso dell’Inter? Senza dubbio Simone Inzaghi ha meriti enormi ed è corretto riconoscerli sotto molti punti vista: ritornando a 12 mesi fa sembrava un corpo estraneo ma la squadra ha tanto di suo dal punto di vista tattico, tecnico e caratteriale.
Va riconosciuto il lavoro della società, che in un momento di difficoltà economica è stata capace di allestire una squadra di grande livello. Uno dei segreti dell’inter degli ultimi anni, probabilmente, è quello di sapere vendere bene per poter comprare altrettanto bene.
Magari può sembrare scontato, ma non lo è.
Questo, però, è già il passato. Ora l'Inter deve mettere la firma in calce al tema prima di consegnarlo alla storia e iniziare una nuova storia.