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Come ha fatto la Liga a perdere i ‘suoi’ campioni negli ultimi 4 anni

Da quando, nell’estate del 2017, Neymar jr accettò la corte del Paris Saint Germain, il campionato di calcio spagnolo ha iniziato un lento declino, ufficializzato dall’addio anche di Lionel Messi. Dopo aver perso anche Cristiano Ronaldo e Sergio Ramos, la Liga inizia senza una vera star come simbolo assoluto.
A cura di Antonio Moschella
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Il campionato di Liga che è iniziato è rimasto orfano della sua più grande stella. Dopo gli addii di Lionel Messi e Sergio Ramos il torneo spagnolo cerca un crack assoluto e giocatore simbolo. E in giro non sembrano essercene…

Dalla spiaggia di Castelldefels, in provincia di Barcellona, al ponte Alexandre III dal quale si contempla perfettamente la torre Eiffel. Su questo tragitto è iniziato e si è chiuso il lento ma inesorabile declino della Liga. Il déjà vu vede protagonista Lionel Messi, che ha seguito i passi dell'amico Neymar jr, è stato il colpo di maglio definitivo per un calcio spagnolo che nel decennio 2008-18 ha dominato in lungo e in largo sia a livello di nazionale sia per quanto riguarda i club. In questo lasso di tempo i due titoli europei e il mondiale della Roja sono stati accompagnati da sei Champions League vinte da squadre della Liga (due dal Barcellona e quattro dal Real Madrid), mentre l'Atletico Madrid ha raggiunto due volte la finale. Questo strapotere qualitativo ed economico, tuttavia, è marcito al sole cocente di un pessimo controllo finanziario.

Le scriteriate gestioni di Real Madrid e Barcellona

Se in qualche modo il Real Madrid è sempre stato in grado di far fronte a ingenti spese sul mercato grazie alle liquidità di Florentino Pérez e le aziende che lo appoggiano, per il Barcellona la situazione è totalmente diversa. Basato su un moderno azionariato popolare e sostentato da sponsor e revenue direttamente legate al merchandising e a quanto ottenuto da abbonamenti e biglietti per lo stadio, il club catalano ha accumulato debiti che nel gennaio scorso superavano abbondantemente il miliardo di euro. Una catastrofe derivata dalla pessima gestione dei mandati di Sandro Rosell e Josep Maria Bartomeu, i quali dal 2010 al 2020 hanno pensato più ai loro interessi che al bene del club. Il caso di Neymar è il più emblematico: le cifre dell'acquisto sono state sempre nascoste fino a quando si è dimostrato che tra cartellino, pagamenti a un fondo brasiliano e commissioni al padre la somma per ingaggiarlo si aggirava intorno ai 150 milioni di euro. Qualcosa che dunque non solo toglie sostanza alla plusvalenza realizzata con la vendita del paulista al PSG per 222 milioni ma dà anche un chiaro esempio di come al Barça si è vissuto al di sopra delle proprie possibilità. In seguito gli esborsi esagerati per Coutinho (135 milioni), Dembelé (105) e Griezmann (120), solo per citare i più onerosi, hanno fatto il resto.

Chi sarà il nuovo simbolo della Liga

Se a Madrid hanno in qualche modo tenuto botta, è anche vero che Pérez da tempo non realizza operazioni sostanziose sul mercato ed è bloccato dal rinnovo del Santiago Bernabéu. L'arrivo di Hazard dal Chelsea per 100 milioni due anni fa è stata l'ultima follia di un Real Madrid che ha dovuto gioco forza abbassare la cresta dopo aver perso prima Cristiano Ronaldo e poi Sergio Ramos. Il tutto mentre i suoi rivali di sempre, bloccati da prestiti e ipoteche per rinnovare un Camp Nou sempre più scrostato, si davano alla pazza gioia con acquisti carissimi e ingaggi spaventosi, uno su tutti quello di un Griezmann al quale ogni anno il Barça elargisce 30 milioni lordi. Adesso che anche Messi è andato via la Liga ha perso il suo grande appeal. L'argentino, che ha colorato di talento gli ultimi 15 anni del torneo spagnolo, ha lasciato un vuoto incolmabile dal punto di vista tecnico e mediatico.

Ora la Liga è alla ricerca di una stella che possa continuare a dare lustro a quello che per oltre dieci anni è stato un campionato dove chiunque avrebbe voluto militare. Joao Felix, pagato 126 milioni dall'Atletico, non sembra avere il carattere per prendere il testimone di Messi e Ronaldo. Benzema e Suarez sono più vicini al ritiro che a nuovi exploit, mentre a Barcellona la designazione di un personaggio di basso profilo come Busquets la dice lunga. Un tempo rutilante e scintillante, oggi la Liga è un campionato scolorito che dovrà tirare i remi in barca mentre aspetta tempi migliori.

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