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Come ha fatto Cuadrado a giocare in quel modo contro il Napoli dopo il Covid

La prestazione di Juan Cuadrado è stata decisiva per la Juventus in finale di Supercoppa italiana contro il Napoli. Rientrato a Reggio Emilia dopo 15 giorni di isolamento per il Covid, il colombiano s’è rivelato l’uomo chiave del match come raccontato anche dai numeri. Lo stesso Insigne è stato risucchiato in quel gorgo, costretto a rincorrere l’avversario, sfiancandosi in un lavoro di copertura che a lui ha tolto lucidità e alla squadra la sua fantasia.
A cura di Maurizio De Santis
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Cuadrado è stato il giocatore che ha ‘spaccato' la partita contro il Napoli e ha cambiato volto alla Juventus. Dinamismo, equilibrio, pericolo costante sulla corsia di destra, ha perfino esibito un dribbling in area di rigore: un concentrato di fiducia, forza fisica, condizione atletica. Dopo due settimane di isolamento fiduciario per la positività al Covid vien da chiedersi: ma cosa ha mangiato in quel periodo? Non c'è alcun segreto particolare dietro lo straordinario stato di forma del colombiano rientrato in finale di Supercoppa. Le parole di Pirlo spiegano quale sia stato l'approccio del sudamericano anche quando è stato costretto dietro le quinte dal contagio: "Pensavo che durasse meno – ha ammesso nelle interviste – ma ha tenuto ben fino al 95°. A Juan vanno fatti i complimenti. Si è allenato da solo e bene, giocando un'ottima partita".

Ha sfiancato anche Insigne, costretto a fare il terzino

Gattuso lo avrebbe chiamato ‘veleno'. Cuadrado sembrava un cobra pronto ad affondare il morso sulla preda, quel Napoli che ha avuto paura di giocarsi la partita concedendo agli avversari ogni cosa: iniziativa, possesso palla, la possibilità di crederci un po' di più e vincere un trofeo. Lo stesso Insigne (errore dal dischetto, esce in lacrime) è stato risucchiato in quel gorgo, costretto a rincorrere Cuadrado, sfiancandosi in un lavoro di copertura che a lui ha tolto lucidità e alla squadra la sua fantasia. La heat-map (mappa di calore) traccia la prestazione dell'esterno bianconero: un martellamento costante dal lato mancino dei partenopei che non sono mai riusciti a prendere contromisure efficaci.

Le statistiche di Cuadrado in finale di Supercoppa

I numeri non dicono tutto ma raccontano molto di quel che è stata la prova di Cuadrado a Reggio Emilia, raggiunta in un secondo momento e dopo i risultati negativi del test molecolare. E non è un caso che, non appena è rientrato, la Juventus abbia ritrovato un po' di quello smalto che le era mancato nelle ultime partite. Il colombiano ha toccato 94 palloni completando il 95.7% dei passaggi, 1/1 il dato sui duelli aerei vinti, 6/6 quello sulle palle lunghe servite, ha superato 1 contrasto su 2 effettuati, 2 sono stati i passaggi chiave, 3 le grandi occasioni create, ha servito 1 assist e, soprattutto è stato in campo per per più di un'ora e mezza.

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A fine match ha posato accanto alla Supercoppa: l'ha messa ai suoi piedi, s'è inginocchiato, ha alzato le braccia al cielo, sfoderato un sorriso e fatto il segno della ‘v' di vittoria con le dita ringraziando Dio per avergli dato la forza e la soddisfazione di ottenere quel successo. Lui ha ‘ringhiato' per tutto il match, Gattuso ne sa qualcosa.

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