Come ha fatto Braithwaite a diventare uno dei calciatori più ricchi al mondo: ha un patrimonio da 300 milioni
Martin Braithwaite è uno dei calciatori (e degli sportivi) più ricchi e influenti al mondo, abbastanza da guadagnarsi una menzione speciale per il giro d'investimenti e asset che è riuscito a creare in pochi anni. Assieme allo zio, Philip Michael, ha sfondato nel campo immobiliare negli Stati Uniti e adesso il suo patrimonio è stimato in circa 300 milioni di euro (considerando solo il valore delle proprietà che ha in America). Oggi 33enne, la sua carriera ha imboccato la curva discendente ma appendere le scarpette al chiodo potrebbe essere l'ultima delle sue preoccupazioni: ha già tracciato una vita oltre il mondo del football che non gli ha restituito la stessa fortuna del fiuto mostrato per la capitalizzazione dei suoi introiti. Lo stesso ingaggio che percepisce dal Gremio è solo una delle voci – e forse nemmeno la più importante – del suo robusto portafoglio. A Barcellona, sponda Espanyol, gli hanno perfino proposto di acquistare il club e strapparlo dalle mani dell'uomo di affari cinese, Chen Yansheng. E lui, che quella maglia l'ha indossata, ci sta pensando. Se vuole, può.
Gli investimenti nel settore immobiliare, questione di famiglia
Come ha fatto Braithwaite ad accumulare una fortuna del genere? Attraverso la società NYCE, che opera a New York e a Philadelphia, l'ex attaccante del Barcellona ha visto crescere in maniera progressiva il portafoglio dei suoi clienti e degli appartamenti controllati (circa 2000). Li ha acquistati, affittati, rivenduti, alcuni li ha trasformati in ‘case intelligenti' (alla luce della tecnologia e dei servizi impiegati). Il "mattone" è business di famiglia, come ammesso dallo stesso giocatore che attualmente si divide tra il Brasile e la Grande Mela. "Uno dei modi per fare fortuna è investire nel settore immobiliare" – ha confessato, citando l'esperienza diretta vissuta -. Ho cominciato a farlo con mio padre". E non ha più smesso al punto che il pallone che rotola è solo un punto nella galassia d'interessi.
Il suo business anche nel campo della moda e della ristorazione
Il denaro non dorme mai e alla punta di origine danese non manca di certo il fiuto. Segui soldi e troverai la strada è un vecchio adagio: lui li ha seguiti e il suo percorso s'è articolato anche nel campo della moda, fino a fondare un proprio marchio d'abbigliamento (Trente), e della ristorazione. Iguana Gavá Mar è un ristorante di altro livello nella playa di Barcellona. Fa tutto da solo? No, in particolare per queste ultime due attività è coadiuvato dalla moglie, Anne-Laure Louis che lo aiuta nella gestione di questa sorta di ramo d'azienda. Il prossimo potrebbe essere nel mondo del calcio, che può già dirsi un investimento riuscito alla luce di quanto gli è accaduto da ragazzino: gli diagnosticarono una grave malattia che lo costrinse su una sedia a rotelle per due anni. È guarito, si è rialzato. E ha messo in piedi un piccolo impero.