Come giocherà l’Italia di Spalletti: i fedelissimi di Napoli e tanti giocatori da rilanciare
Il capolavoro fatto con il Napoli è un biglietto da visita invidiabile, frutto di un lavoro meticoloso portato avanti con pazienza e convinzione. Caratteristiche che rendono unico Luciano Spalletti, principale candidato a raccogliere in eredità la panchina dell'Italia lasciata vuota da Roberto Mancini.
La sua nuova missione sarà quella di risollevare la Nazionale in vista degli Europei e, chissà, puntare finalmente al ritorno ai Mondiali che sono già sfuggiti due volte. Dopo l'avventura vincente all'ombra del Vesuvio Spalletti ha deciso di ritornare a casa, nella pace della sua tenuta in Toscana, ma il richiamo di Coverciano e del campo potrebbe essere più forte di ogni altra cosa.
D'altronde il toscano è uno che vive di calcio e una chiamata così importante non può essere ignorata. Soprattutto perché rappresenta una nuova sfida stimolante, proprio come lo era quella di Napoli ai suoi albori. Con l'Italia Spalletti ritroverebbe alcuni dei suoi fedelissimi azzurri e tanto materiale con il quale poter lavorare.
Il suo 4-3-3 sarebbe un modulo adatto ai giocatori attualmente convocabili, un ottimo punto di partenza per l'allenatore che potrebbe continuare a praticare il suo diktat anche con la nuova squadra, abituata a questa disposizione già con Mancini. Ma, soprattutto, la sua grande esperienza potrebbe aiutare l'Italia a rimettere tutto sui giusti binari, a partire dalla questione del numero 9.
A Napoli Spalletti ha saputo sgrezzare Victor Osimhen, trasformandolo in uno degli attaccanti più forti d'Europa. Un'ottima notizia per una nazionale che soffre di problemi in attacco: Immobile, Scamacca e Retegui sono le tre strade da percorrere, con gli ultimi due giocatori che (vista la giovane età) possono essere ancora plasmati dal nuovo CT sulle orme del nigeriano.
L'ex azzurro ha lavorato con pazienza su profili come Kvaratskhelia, Lobotka e Raspadori, tirando sempre fuori il meglio da ognuno di loro. E la speranza è che anche con l'Italia possa accadere la stessa magia. Ma la lista dei giocatori da rilanciare è lunga: Locatelli può diventare il perno della sua squadra, affiancato da giocatori che stima molto come Barella, Tonali e Frattesi e rinnovare la difesa con profili come Casale e Romagnoli.
Ci sarà ovviamente anche un pizzico del suo Napoli nei nuovi azzurri, a cominciare da Di Lorenzo: con Spalletti è diventato il capitano dello Scudetto e anche con l'Italia può ripetere le sue gesta in campo e nello spogliatoio, affiancato da compagni di squadra come Politano e Raspadori, uno dei giovani al quale l'allenatore tiene di più e Meret che potrà contendersi la porta con Donnarumma.
Prima di ogni cosa però ci sarà da risolvere il nodo più grande, quello della penale da versare alla società di Aurelio De Laurentiis: occorrono circa 3 milioni di euro per liberare l'allenatore, in virtù dell'accordo stabilito al momento dell'addio. Gravina si è già messo all'opera per convincere il patron azzurro a dare il via libera, con molto ottimismo tra le parti coinvolte.
La ricostruzione non sarà semplice e immediata, ma il margine per far bene è davvero ampio. Spalletti potrebbe riprendere il filo dal successo degli ultimi Europei, riavvolgere il nastro e ripartire da quel 4-3-3, riportando al centro di tutto la meraviglia del suo gioco e i fedelissimi delle ultime avventure che saranno al suo fianco anche in questa nuova ed entusiasmante avventura.