Come giocherà il Brescia con Diego Lopez: cosa cambia per Balotelli e gli altri
Diego Lopez è il nuovo allenatore del Brescia. I 15 punti raccolti e l'ultimo posto in classifica ai principi di febbraio hanno portato il presidente Massimo Cellino a fare delle riflessioni sulla panchina dopo la sconfitta per 2-1 contro il Bologna di sabato scorso. Al posto di Eugenio Corini alla guida della squadra ci sarà il tecnico uruguaiano che ha firmato col club delle Rondinelle un contratto di 2 anni e mezzo. L'allenamento di questa mattina è stato annullato e il nuovo allenatore dirigerà quello di pomeriggio. Domenica il club lombardo affronterà l'Udinese al Rigamonti in un match salvezza importantissimo e potremmo già vedere quali sono le idee che l'ex allenatore di Cagliari, Bologna, Palermo e Peñarol avrà per la sua nuova squadra.
I moduli utilizzati da Diego Lopez in Italia
L'allenatore di Montevideo ha iniziato la sua parentesi in panchina in Serie A a Cagliari e se nella prima esperienza prediligeva usare il 4-4-2, utilizzando le varianti con il trequartista oppure l'albero di Natale, mentre nella seconda la compagine guidata da Diego Lopez si metteva in campo con una 3-5-2 particolarmente dinamico.
Durante l'esperienza di Bologna in Serie B El Jefe ha alternato entrambe le idee tattiche ma prediligendo di più il 4-3-1-2 rispetto agli altri moduli e proprio questo può essere uno dei motivi della scelta fatta da Cellino, ovvero quella di provare a dare una scossa emotiva più che tattica. È molto probabile che l'idea Lopez ci fosse già in occasione del primo avvicendamento sulla panchina del Brescia ma il tecnico uruguaiano ha rispettato l'accordo con il Penarol fino alla fine e poi si è liberato.
Il Brescia di Diego Lopez: 4-3-1-2 o 3-5-2
In base a quanto visto anche nei due campionati uruguaiani, è molto probabile che Lopez scelga la difesa a 4 con Sabelli, Cistana, Chancelhor e Martella davanti a Joronen; mediana con Bisoli, Tonali, Dessena e Romulo e davanti saranno in tre a giocarsi le due maglie da titolari, ovvero Torregrossa, Donnarumma e Balotelli. Nel caso in cui volesse provare a cambiare faccia tattica alla squadra, cosa che non è riuscita a Fabio Grosso nel derby dell'Atalanta, allora il castello difensivo potrebbe essere formato da Cistana, Chancelhor e Mangraviti; Sabelli e Martella nel ruolo a tutta fascia con Tonali, Romulo e Dessena/Bisoli nella zona centrale, ma non va escluso l'impiego del neo arrivato Bjarnason, e i soliti tre a giocarsi due maglie per l'attacco.
La prima scelta potrebbe dar valore e continuità a quanto fatto da Corini finora, la seconda romperebbe con il recente passato per cercare nuove soluzioni: non sarà semplice in poche ore provare a lavorare su nuovi concetti in vista di un match così importante come quello di domenica ma Lopez dovrà capire subito dove operare con maggiore velocità per invertire la rotta.
Nel caso in cui provasse a replicare quanto fatto a Cagliari nella sua seconda fase, Lopez proverà a mettere in campo una squadra che fa dell’intensità e del pressing le sue armi migliori, con grande densità nella zona centrale del campo e che fa dei lanci lunghi e dei cambi di gioco veloci una delle sue armi principali.