Cosa succede a un cittadino comune se risulta positivo al coronavirus ma è asintomatico? In base alle disposizioni del nuovo Dpcm licenziato dal Governo, va in quarantena per una decina di giorni (prima erano 14) e se dopo un test molecolare risulta negativo può tornare finalmente libero. Prima di allora deve restare in totale isolamento fiduciario, nell'attesa della guarigione non può avere alcun contatto diretto con il mondo esterno. E deve ritenersi fortunato se, oltre a superare senza ulteriori complicazioni di salute il periodo di contagio, non resta intrappolato tra le pieghe delle burocrazia e dei ritardi cronici per l'applicazione della profilassi.
Cosa gli succede se decide di abbandonare il domicilio? Viola la legge, rischia di essere denunciato e finire sotto processo per aver commesso un reato. In base all'articolo 650 del Codice Penale "chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a euro 206".
La dissolvenza ci aiuta per il cambio di scena: il copione è lo stesso, varia solo l'interprete principale che non è più un cittadino comune ma un calciatore stra-ricco, stra-famoso, stra-protetto che può anche permettersi il lusso di gestire la propria situazione in maniera differente rispetto alla media delle persone. Così funzionano il Covid e l’isolamento quando ti chiami Cristiano Ronaldo: puoi decidere quando e come interromperlo (CR7 era nel ritiro della sua nazionale) perché è più comodo farlo altrove, beneficiare di autorizzazioni stra-ordinarie da parte delle autorità, di un volo sanitario che ti attende all'aeroporto per condurti dal Portogallo all'Italia e di un'ambulanza che viene a prelevarti fin sopra la pista di atterraggio (a Caselle) per condurti al domicilio dove svolgere la quarantena.
La domanda ricorrente è: poteva farlo? Sì se il velivolo-soccorso (nemmeno fosse in missione per la Croce Rossa) è stato denunciato come tale all’Usmaf, l’Ufficio di Sanità marittima, aerea e di frontiera (procedura chiarita dall'Asl di Torino). In tal caso ha il diritto di volare con un aereo privato e il suo personale a bordo. Ogni passaggio è stato studiato a tavolino. Magari riesce anche a essere in campo per la sfida con Messi in Champions.
A Ronaldo tutto è permesso. Perfino allargare le maglie delle restrizioni – anche preventive – messe in atto per arginare la diffusione del virus. Del resto, lo aveva già fatto a Torino dopo la partita (non giocata) contro il Napoli: finito in isolamento a causa della positività di due membri dello staff, si rifiutò di attendere l'esito del secondo tampone, protestò vivacemente con la dirigenza che gli chiedeva di adeguarsi al protocollo, ruppe la bolla del club, abbandonò il J Hotel dove la squadra soggiornava, tornò a casa e il giorno dopo partì per il Portogallo. Lui come altri sei compagni di squadra (Bentancur, Cuadrado, Danilo, Dybala, Demiral), compreso Buffon, sono stati segnalati alla Procura della Repubblica. Se la caveranno al massimo con un'ammenda. Questa volta, invece, ha escogitato un escamotage lecito.
Trovato positivo al Covid-19, CR7 sbotta di nuovo. È nervoso, la prende male. La sorella, Katia, arriva addirittura a definire tutta una frode quel che sta accadendo nonostante la recrudescenza della pandemia. Com'è stata mai possibile una cosa del genere? Come ha fatto a restare infetto? Un dio del pallone scopre di essere un comune mortale: il virus ha attaccato anche lui che ritiene di essere abbastanza controllato da temere nulla. Ronaldo si affaccia al balcone della stanza nel ritiro lusitano e fa marameo al contagio: sorride, mostra il pollice verso l'alto come a dire "va tutto bene, è cosa di niente" e inizia a organizzare il suo ritorno in Italia. A lui è consentito. Nelle more della legge, oltre ogni "umana" decenza.