Come fa il Galatasaray ad avere Osimhen, Icardi, Morata e Mertens: perché vanno tutti in Turchia
Da Madrid a Istanbul passando per Milano. Il giro in Europa di Alvaro Morata sembra ormai pronto a fermarsi proprio in Turchia, la sua prossima destinazione. Non è scoccata la scintilla in rossonero per lo spagnolo che lascerà il Diavolo per andare al Galatasaray. Una scelta fatta in passato anche da altri calciatori che hanno militato in Serie A come Mauro, Icardi, Dries Mertens e Victor Osimhen. Tutti loro hanno ricevuto stipendi importanti e hanno trovato dall'altra parte un club che non ha avuto problemi a pagare i costi dei vari cartellini.
Morata dunque sarà l'ennesimo giocatore ad accettare dall'Italia il trasferimento al campionato turco. Un po' come accaduto anche con Immobile al Besiktas. Ma perché in molti si affrettano a considerare l'opzione della Super League turca e in questo caso al Galatasaray? La squadra di Okan Buruk è prima nel proprio campionato con 54 punti a +6 dal Fenerbahce di Mourinho con 48. In Europa League ha chiuso al 13esimo posto accedendo ai playoff ma può ora può contare, anche con l'arrivo di Morata, su uno dei reparti offensivi più forti d'Europa e proseguire il suo ambizioso progetto.
La scelta dei calciatori di rilanciarsi in Turchia
Quello turco è un campionato che ha dato nuovamente lustro a diversi giocatori che si erano un po' persi nei vari top club europei. In tanti arrivando dunque in Turchia con l'obiettivo di rilanciarsi. L'esempio lampante può essere rappresentato da Krzysztof Piątek che con la Salernitana in Serie A tra il 2022 e il 2023 ha messo a segno 3 gol e 4 assist. L'attaccante polacco dopo il passaggio all'Istanbul Basaksehir si è portato solo a gennaio a quota 25 gol.
Numeri incredibili che fanno capire ulteriormente come si sia generata tra alcuni calciatori l'idea che la Turchia sia un po' diventato terreno fertile per rilanciarsi. Ad agevolare il tutto di conseguenza anche la partecipazione alle coppe europee utile per non perdere quasi totalmente la visibilità di un campionato che però non è proprio seguitissimo dagli appassionati di calcio. Incide sulla decisione chiaramente anche il fattore economico poiché soprattutto Gala e Fenerbhace garantiscono stipendi importanti. Sono club ricchi e non hanno grossi problemi a pagare ingaggi importanti, che vengono ammortizzati in molti casi dall'acquisto del cartellino. Ed è questo poi il segreto per riuscire ad avere in rosa così tanti top player.
Morata però andrà in un Gala che può contare anche su c'è Michy Batshuayi e talenti come Baris Alper Yilmaz, Yunus Akgün e Ahmed Kutucu. Da non dimenticare anche Sallai che va ad aggiungersi a una squadra da definire quasi stellare dal punto di vista offensivo con le sue 74 reti realizzate fino a questo momento in tutte le competizioni. La Turchia si conferma con Morata terreno fertile per giocatori non più giovanissimi, ma neanche da considerare a fine carriera, che si vogliono confrontare con un campionato duro dal pubblico caldissimo.
Perché il fattore ambientale è così importante nel campionato turco
È evidentemente questo suo equilibrio tra competitività e adrenalina derivata dall'ambiente che porta i giocatori a scegliere facilmente il campionato turco. Le principali squadre sono tutte di Istanbul e quando si scende in campo si dà sempre il massimo per vincere quello che è a tutti gli effetti è un derby continuo. Da capire ora quale sarà il ruolo di Morata nell'attacco del Gala che ha in Osimhen la sua indiscussa stella affiancato da quel Mertens che continua a dispensare magie in attesa del ritorno di Icardi dopo l'infortunio che l'ha messo ko per tutto il resto della stagione.