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Coman racconta il suo incubo: “Tanti infortuni, mi sono fatto delle domande”

Quando ripartirà la stagione in Bundesliga, Kingsley Coman è pronto a tornare in campo e a mettersi a disposizione del Bayern Monaco, suo attuale club, dopo una lunghissimo calvario di infortuni: “Ho pensato anche al ritiro, credo sia normale quando subisci tre interventi alla stessa gamba e resti sei settimane con un chiodo. Ora sono pronto, più forte, più maturo”
A cura di Alessio Pediglieri
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Kingsley Coman avrebbe anche potuto ritirarsi dal calcio, a soli 23 anni. L'ex attaccante della Juventus, oggi al Bayern Monaco, lo ha ribadito e ricordato in una recente intervista in cui ha ripercorso la sua carriera una volta lasciati i bianconeri. Costellata da gravi incidenti, ricadute e lenti recuperi. Oggi, ancora fermo per l'emergenza di covid-19, si è detto pronto a scendere di nuovo in campo se si dovesse ripartire tra 2-3 settimane.

Il ragazzo con la carriera da campione

Coman non è un giocatore come tanti altri, è il classico giovane campione con i prodromi del fenomeno: a soli 23 anni ha vinto il campionato in cui ha giocato, sempre. Lo ha fatto in Francia con il Psg, poi in Italia con la Juventus, si è ripetuto in Bundesliga con il Bayern Monaco. Un ruolino di marcia straordinario che però non ha potuto farlo esplodere nel suo massimo delle possibilità a causa dei continui infortuni subiti negli anni.

Il calvario degli infortuni alla caviglia

Così, Coman da fuoriclasse ha rischiato in poco tempo di diventare un ex giocatore di calcio, il tutto in una manciata di anni. "Fino a 18 – 19 anni" ha raccontato, " non ho subito grandi traumi, ero sano, giovane e integro". Poi, i momenti più duri  anche con la concreta ipotesi del ritiro: "Ho subito operazioni dure che mi hanno costretto a restare per sei settimane con una vite nella gamba. Certi pensieri te li fai, certe paure ti vengono".

Due anni di stop, il pensiero di smettere

Il problema, ammette l'attaccante francese è stato un periodo lunghissimo di infortuni tutti sullo stesso arto: "Per tre volte mi sono infortunato alla stessa gamba, per un paio di anni sono dovuto rimanere praticamente fermo. Il problema non me lo sarei posto se ci fosse stato un break tra un problema e l'altro. Avere la caviglia rotta e non potere fare nulla… non è una debolezza personale particolare, credo sia maturale e umano che nascano pensieri di un certo tipo".

Il ritorno al calcio giocato

Quando c'è stato lo stop della stagione per il Coronavirus, Coman era fermo per recuperare al cento per cento. Adesso, che ha continuato la rieducazione anche a casa, senza sosta si dice pronto al rientro. Anzi, per assurdo, lo stop della Bundesliga lo ha agevolato: "Se si dovesse ripartire tra due o tre settimane credo di potermi fare trovare pronto. Sto recuperando e sono in una società che mi è stato sempre vicino e mi ha aiutato. Sono maturato molto da un punto di vista mentale e fisico".

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