Colpo di scena clamoroso alla Sampdoria: Ferrero di nuovo massimo azionista, comanda ancora lui
Nessuno si è mai dimenticato totalmente di Massimo Ferrero anche se, da quando è stato colpito dalle vicissitudini giudiziarie che lo avevano portato fino in carcere, si era defilato nel nuovo assetto societario della Sampdoria con un CdA completamente rinnovato che aveva affidato l'incarico di presidente a Marco Lanna. Adesso, "er Viperetta" è tornato ed è diventato nuovamente il massimo azionista del club blucerchiato avendo prelevato le quote di maggioranza della figlia nella Holding che di fatto controlla la Sampdoria.
Tecnicamente Ferrero non aveva mai ceduto il controllo del club ligure perché, anche se indirettamente, aveva sempre mantenuto un filo diretto e conduttore con la proprietà della Samp, visto che la holding controllante il club, la Holding Max – che a sua volta ha la proprietà della Sport Spettacolo Holding che di fatto è proprietaria della Sampdoria – era per il 55% della figlia Vanessa. Ma tanto era bastato perché il club doriano potesse varare un nuovo corso, inserendo un nuovo CdA, eleggendo a presidenza Marco Lanna e lavorando attivamente nel tentativo di risolvere i problemi finanziari per scongiurare il fallimento.
E questo ruolo apparentemente marginale dell'ex patron era bastato anche alla tifoseria che di Ferrero non ha mai più voluto sentire parlare e che ha già ferocemente contestato in diverse occasioni, imputando all'imprenditore di origini romane il nascere dell'attuale disastro economico. Situazioni spesso degenerate oltre il limite, in un contesto esasperato che vede la società non riuscire a pagare gli stipendi ai giocatori, versare in un totale di debiti attorno ai 200 milioni ed essere ad un passo dal fallimento, che potrebbe concretizzarsi entro la prossima estate. E invece, adesso tutto il mondo blucerchiato dovrà fare di nuovo i conti e rendere soprattutto conto a Massimo Ferrero che, di fatto, è di nuovo in sella.
Il ritorno di Ferrero nella Samp: cosa cambia da un punto di vista sportivo e finanziario
La mossa è arrivata con la cessione da parte di Vanessa delle sue quote della Holding Max che, per un preciso giuoco di scatole cinesi, lo ha riportato a essere il proprietario della Sampdoria. Cosa significa?
Da un punto di vista meramente sportivo, Massimo Ferrero potrà tornare a parlare a pieno titolo del club pubblicamente, presentarsi alle partite, non solo a Marassi ma ogni volta che la Sampdoria scende in campo. Può rilasciare dichiarazioni ufficiali, relazionarsi direttamente con il tecnico Stankovic, disporre di decisioni sui propri tesserati. Una situazione ovviamente insostenibile per il tifo blucerchiato che ha già predisposto proteste e contestazioni. Ma poco si può fare, perché tutto ciò che è avvenuto è avvenuto nel pieno rispetto delle regole.
Sul fronte societario ed economico, il ritorno di Ferrero è ancor più impattante: in società è lui il nuovo punto di riferimento, a lui si deve rendere conto, lui solo può disporre del presente e del futuro del club. Ciò dovrebbe portare a un ribaltone che rischia di non avere nulla di positivo per le sorti della società, che vive da inizio di stagione sull'orlo del baratro. Con Marco Lanna i rapporti sono da sempre al minimo: "Il peggior presidente che si potesse scegliere" aveva detto Ferrero quando l'ex calciatore venne eletto al suo posto. E adesso anche il CdA attuale, che votò per la nuova nomina, rischia di sfasciarsi in una catena di addii e dimissioni.
Massimo Ferrero azionista di maggioranza: il futuro della Sampdoria
Tutto si complica per quanto riguarda l'iter di salvataggio che si era percorso fino a questo momento, con l'attuale proprietà che aveva aperto a diversi scenari tutti indirizzati a sventare il fallimento in tribunale a fine stagione. Non ultimo, l'interesse che stava diventando sempre più concreto da parte di Segafredo nella figura del suo patron, Massimo Zanetti, che stava lavorando per rilevare le quote nel momento e nei modi più opportuni. Ora il nuovo e unico referente sarà Massimo Ferrero la cui volontà non si conosce e con cui i possibili pretendenti dovranno iniziare a interloquire, con il rischio di dover ripartire da zero.
Una situazione che si preannuncia più che complicata se ci si affida al recente passato, quando Ferrero era riuscito prima ad inserire il club in un Trust nei paradisi fiscali per poi rifiutare qualsiasi proposta di acquisto. Un atteggiamento che era rimasto tale anche nei giorni che lo videro in arresto e che non venne scalfitto né dai processi ordinari né dall'ordinamento sportivo. Dunque, che piaccia oppure no, oggi la realtà doriana è tornata ad essere quella risalente al 2014, anno in cui "er Viperetta" ebbe il pieno controllo del club, acquisito gratuitamente da Edoardo Garrone. E per molti non è un buon segnale.