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Cobolli Gigli su Antonio Conte: “Esagitato, per me non era allenatore da Juve”

L’ex presidente della Juventus (2006-2009) Giovanni Cobolli Gigli, è intervenuto nel dibattito che coinvolge Conte e Agnelli nel post Juventus-Inter di Coppa Italia: “Conte è una persona esagitata, sul lato umano con qualche pecca. Lo dissi già quando con l’Arezzo si incazzò perché lo battemmo 5-1. Non rappresenta lo stile Juve. Agnelli? E’ stato vittima del nervosismo e del cognome che porta”
A cura di Alessio Pediglieri
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A mettere ancora sale sulla coda delle polemiche di Juventus-Inter di Coppa Italia ci pensa anche Giovanni Cobolli Gigli che dei bianconeri è stato presidente. Ovviamente, il nodo del contendere è l'alterco tra Andrea Agnelli e Antonio Conte, avvenuto durante e soprattutto dopo la semifinale che ha qualificato la Juve alla finale del Torneo. Un commento di parte che però sorprende soprattutto per come viene ritratto l'ex allenatore bianconero oggi all'Inter, quasi ‘indegno' di rappresentare la Juventus in passato.

A mettere sul tavolo il carico da 90 è Giovanni Cobolli Gigli che nel 2006 viene nominato nuovo presidente della Juventus dal Consiglio di Amministrazione a ridosso dello scandalo Calciopoli, con il club che versa nelle torbide acque della Serie B. Resterà in carica per tre stagioni quando nel 2009 lascerà per Jean-Claude Blanc. E proprio a quel periodo vanno i ricordi, in diretta su Radio Punto Nuovo, in cui difende a spada tratta Andrea Agnella e punta l'indice su Conte.

"Da un punto di vista tecnico non ho nulla da eccepire, sul profilo umano qualcosa da dire l'avrei. Come quando la Juve vinse contro l'Arezzo in B e festeggiò con un 5-1 il ritorno in A. Conte (a quel tempo tecnico dell'Arezzo ndr) si mise a sbraitare fuori dallo spogliatoio, incazzato nero perché non avevamo pareggiato. Denotò un atteggiamento che non si può sposare con lo stile Juve, non lo rappresenta e quando sostiuimmo Ranieri con lui, lo feci notare".

Dunque, per Cobolli, niente di nuovo sul fronte occidentale, con il gesto (ripetuto) del dito rivolto alle tribune che poi ha scatenato la reazione scomposta del presidente Agnelli: "E' stato vittima di se stesso, del ruolo e del cognome che porta. L'errore non è avere usato il termine ‘coglione' che non escludo anche l'Avvocato possa aver utilizzato in amicizia nel senso di ‘stupido'. L'errore è stato usarlo in modo offensivo. Comunque, Conte è un uomo esagitato oltremodo, non vorrei essere sua moglie o sua figlia".

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