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Clima surreale in Belgio, tifosi prima minacciano i giocatori poi sospendono la gara: “Una vergogna”

La partita del massimo campionato belga, RWD Molenbeek-Eupen è stata sospesa per le intemperanze del pubblico di casa. I tifosi hanno messo in atto il loro piano, dopo le minacce rivolte ai giocatori il giorno prima presentandosi furiosi al centro d’allenamento.
A cura di Alessio Pediglieri
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In Belgio domenica è andato in scena uno spettacolo squallido, in occasione della partita tra RWDM e Eupen per il massimo campionato, la Jupiter League, dove l'incontro è stato prima interrotto a cinque dal termine e poi definitivamente sospeso per intemperanze dei tifosi di casa che hanno lanciato fumogeni e oggetti in campo. Una scena annunciata per tempo dal nucleo duro della curva che il giorno prima aveva minacciato i giocatori, sfiorando anche lo scontro fisico, minacciando che in caso di sconfitta sarebbero intervenuti loro. Detto, fatto: con le autorità e la Federcalcio inerte.

La partita tra RWD Molenbeek e Eupen, due squadre che stanno lottando in classifica ai bordi della zona retrocessione, si è giocata in un clima surreale alla fine sfociato in  scene di violenza e minacce dei tifosi di casa rivolte ai propri giocatori e alla dirigenza, colpevoli dell'attuale situazione difficile della squadra. La gara ha visto il suo triste epilogo all'85' quando un primo lancio di oggetti in campo, ha interrotto momentaneamente il gioco: il risultato, a favore degli ospiti grazie al gol al 58′ siglato da Emond, ha fatto esplodere il risentimento della curva ultrà del Molenbeek. Dopo circa dieci minuti di sospensione si è ripreso a giocare ma subito dopo la gara è stata definitivamente sospesa.

Una situazione che ha sorpreso tutti ma che non doveva farlo perché oltre al clima intimidatorio in cui si stava giocando l'incontro, proprio il giorno prima della partita c'erano state le minacce dirette da parte della tifoseria più calda dell'RWDM ai propri giocatori: nella giornata di sabato, un drappello si è presentato al centro di allenamento pretendendo di incontrare squadra e tecnico. Una decina di minuti di pura tensione, con un confronto feroce in cui si è sfiorato anche il contatto fisico. Poi, le minacce: "Qual è il vostro problema? Non abbiamo mai una risposta" ha detto il capo ultrà ai  calciatori presenti. "C'è qualcosa che non va perché state infangando il nostro club. Chi non vuole giocare resti a casa. Se domani non vediamo guerrieri in campo interrompiamo la partita, così andate tutti dritto a casa, va bene?" si sente in un video poi diffuso sui social.

La notizia delle pressioni da parte della tifoseria avevano fatto il giro del Belgio ma in occasione della partita contro l'Eupen non si è fatto nulla: nessuna misura preventiva, nessun servizio d'ordine particolare, nessun controllo capillare ai cancelli d'entrata. E così tutto è finito proprio come volevano i tifosi. "Proviamo un fortissimo senso di vergogna" ha provato a spiegare poi il portiere del Molenbeek, "Che doveva finire così si sapeva… I tifosi avevano annunciato che avrebbero interrotto la partita e lo hanno fatto con efficacia. Peccato, c'era ancora abbastanza tempo per riprendere in mano il match".

Ma la rabbia della tifoseria non si è consumata all'interno dello stadio con l'interruzione della partita: anche nel post gara, è stata una notte di pura tensione con drappelli di tifosi infuriati che hanno atteso i giocatori e la proprietà nei pressi dell'impianto, pronti al contatto fisico e fermati dalle forze dell'ordine.

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