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Claudio Ranieri vorrebbe rivoluzionare il calciomercato: “Bisogna chiuderlo molto prima”

Il tecnico del Cagliari, che non ha espresso un parere negativo sui massicci investimenti delle squadre dell’Arabia Saudita, propone una chiusura anticipata del calciomercato.
A cura di Alessio Morra
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Claudio Ranieri si appresta a vivere l'ennesima stagione da protagonista. L'allenatore romano guiderà il Cagliari che ha condotto in modo maestoso in Serie A. prima però c'è la Coppa Italia, che ha vinto nel lontano 1996. Allenatore di altissimo livello e uomo di sport rispettato dovunque, Ranieri ha detto la sua sia sulla rivoluzione in arrivo dall'Arabia Saudita che sul calciomercato italiano, che falsa la stagione.

Il tecnico dei rossoblu, che recentemente ha detto che questa sarà la sua ultima squadra di club, ha parlato della sessione estiva di mercato, che è aperta fino all'1 settembre. Ciò significa che il mercato sarà aperto con le prime due giornate di campionato, e questo non va giù a Ranieri che preferirebbe si chiudesse prima dell'inizio del campionato: "Non capisco che bisogno ci sia di tenere il mercato aperto sino al 31 agosto quando il campionato è già iniziato. Tutti sanno che i veri colpi si fanno alla fine, sarebbe bello chiudere la campagna acquisti prima della Coppa Italia. E invece arriveranno a fine agosto i giocatori che sarebbe stato meglio avere un mese fa per fargli cambiare abitudini e adattarli alle esigenze della nuova squadra".

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Il calciomercato estivo, in assoluto, è stato dominato dalle squadre dell'Arabia Saudita che hanno fatto incetta di campioni. Uno dietro l'altro big del calcio mondiale hanno detto sì alla Saudi Pro League.

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Ranieri non vede di cattivo occhio il forte inserimento del mercato saudita: "Il mio è un giudizio positivo. Si tratta di un calcio in evoluzione che consentirà maggiore apertura anche turistica consentendo anche ai club di vendere giocatori a prezzi più alti rispetto al normale. Io la trovo una ‘genialata', che poi ci siano tanti soldi in giro questo fa parte di chi ce li ha e va bene a chi può vendere a quel prezzo. Si sta ripetendo quanto accaduto tempo fa con la Cina, mi auguro che questo fenomeno sia più duraturo". 

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