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Clamoroso sfogo di Guardiola a Manchester, se la prende con tutti: “Sono solo stronzate”

Pep Guardiola ha sorpreso tutti nel post partita contro il Tottenham in cui il City ha ribaltato nel secondo tempo il match passando da 0-2 a 4-2: “C’è troppo agio e nessuna fame. I tifosi devono smetterla, i giocatori tornare a giocare come fanno le mie squadre”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Manchester City ha vinto il match contro il Tottenham di Conte, riuscendo in una incredibile rimonta nella ripresa ribaltando una gara che appariva compromessa: dallo 0-2 al 4-2 finale, ma Pep Guardiola a fine partita ha respinto ogni applauso puntando il dito su una situazione che non gli è per nulla piaciuta, soprattutto in vista delle prossime gare quando affronterà la miglior squadra d'Inghilterra attuale, l'Arsenal, in due occasioni nel giro di una manciata di giorni.

Il post partita di Guardiola è stato tutt'altro che edulcorato verso i suoi giocatori autori comunque di una prestazione importante e di un pubblico che dai fischi del primo tempo è passato all'esaltazione del 90′: il tecnico catalano ha troppa esperienza per sapere che non è sufficiente per poter dormire sonni tranquilli. E non tace. Così ha mostrato tutto il proprio disagio, tutt'altro che soddisfatto della prestazione della sua squadra.

Ha anche criticato i tifosi del City e il loro comportamento all'interno dell'Etihad Stadium, alcuni dei quali hanno fischiato al fischio di fine primo tempo, che ha visto il Tottenham portarsi incredibilmente sul 2-0 grazie a due gol in tre minuti di Dejan Kulusevski ed Emerson Royal. Poi il City ha ribaltato la situazione al 63 ° minuto con i gol di Julian Alvarez, Erling Haaland e Riyad Mahrez, che ha segnato una doppietta. "Sono rimasti in silenzio per 45 minuti e poi hanno fischiato perché stavamo perdendo, non perché abbiamo giocato male. Tutto l'ambiente è a suo agio, abituato a vincere quattro Premier League in cinque anni, manca il fuoco. Dopo i gol reagisci ma non è questo il punto. Sono scontenti perché non abbiamo vinto la Champions? Tutte stronzate".

Nelle interviste post gara Guardiola il punto lo individua benissimo ed è nei suoi giocatori che mancano di "passione", "desiderio" e "coraggio": "Non posso negare quanto siamo felici, ma siamo lontani dalla squadra che eravamo. Non in termini di gioco, perché abbiamo giocato abbastanza bene ma ci sono molte cose come la competitività e la voglia che si sono perse". Riferimenti precisi, come verso Rico Lewis colpevole per gran parte di partita di incarnare uno spirito che Guardiola rifiuta al 100%: "Giochiamo così perché ‘il mio allenatore mi ha detto di giocare così, di fare questo e quello'… ma non c'è nulla oltre a ciò. Oggi siamo stati fortunati ma prima o poi andremo di nuovo a perdere punti."

Dunque, un'amarezza e un campanello d'allarme che vanno oltre all'impresa di serata: "Non c'è più la fame di fare bene altrimenti non concederemmo i gol che subiamo in ogni singola partita. Io rivoglio vedere la passione in campo nei miei giocatori e rivoglio i miei tifosi. Oggi al contrario tutti sono rilassati". E il pensiero va subito alla doppia sfida che ci sarà con l'Arsenal a cavallo di gennaio e febbraio tra campionato e FA Cup.

Un doppio confronto con i migliori della classe contro i quali il Cityu rischia una figuraccia: "La Premier League non aspetta. Adesso incontreremo l'Arsenal e loro hanno il fuoco dentro.  Sono due decenni che non vincono la Premier League e ogni giocatore sa che farà la storia riuscendoci. Come abbiamo sentito noi quando abbiamo vinto la prima Premier League e battuto tutti i record. Oggi tutti sono comodi,  non riconosco più la mia squadra. La squadra che conosco ha sempre passione, voglia, corsa e tutto il resto. Se giochiamo così contro l'Arsenal ci distruggono".

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