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Clamoroso prima di Brasile-Argentina, Messi porta via la squadra dal campo: “Andiamocene”

Gravi incidenti prima dell’inizio di Brasile-Argentina tra tifosi ospiti e polizia locale: dopo gli inni nazionali Leo Messi fa cenno che non si deve giocare e porta via la squadra dal campo.
A cura di Paolo Fiorenza
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Caos totale stanotte allo stadio Maracanã, dove era in programma Brasile-Argentina per le qualificazioni ai prossimi Mondiali del 2026. Il match, vinto dall'Albiceleste per 1-0, è cominciato con grande ritardo a causa degli incidenti verificatisi tra i tifosi argentini in trasferta e la polizia brasiliana, che è intervenuta in maniera durissima sugli spalti, a colpi di manganellate. Scene brutali, che hanno indotto Leo Messi a prendere una decisione clamorosa: dopo l'esecuzione degli inni nazionali, il capitano della formazione campione del mondo ha fatto ampi gesti ai compagni per dire loro che non si sarebbe dovuto giocare e ha portato via la squadra dal campo.

I calciatori argentini erano andati sotto il settore degli incidenti, chiedendo ripetutamente che la situazione si calmasse e la polizia allentasse la repressione dei propri connazionali, attaccati anche dai tifosi locali. Il Dibu Martinez, più agitato di tutti, aveva addirittura cercato di colpire un agente. Mentre alcuni tifosi – tra cui una donna con un bambino – cercavano riparo in campo, si sentiva Lautaro Martinez dire: "Qui sempre lo stesso". De Paul, ugualmente trasfigurato, veniva trattenuto da Alisson. A quel punto Messi ha fatto a tutti il gesto ‘andiamo via' e l'intera squadra di Scaloni è rientrata negli spogliatoi. Un uomo ferito è stato poi trasportato via in barella, mentre diverse persone grondavano sangue dai volti dopo i pestaggi.

Dopo 20 minuti i calciatori sono tornati in campo con l'intenzione di giocare. Decisivo è stato l'intervento di Claudio Tapia, presidente della Federcalcio argentina, che prima è entrato in campo e poi si è recato negli spogliatoi per parlare con la squadra. La partita è dunque iniziata alle 21:57 locali, ovvero con 27 minuti di  ritardo rispetto all'orario previsto. Il match ha certificato ulteriormente la profonda crisi del Brasile, alla terza sconfitta consecutiva nelle qualificazioni mondiali dopo aver perso contro Colombia e Uruguay e ora addirittura sesto in classifica nel girone unico sudamericano: è l'ultimo posto utile – dopo l'allargamento da quattro a sei – per l'accesso diretto alla fase finale. L'Argentina è invece prima con 15 punti, ben 8 in più della Seleção.

La partita del Maracanã è stata decisa da un gol di Nicolas Otamendi al 63′. Il Brasile ha poi finito in 10 uomini, a causa dell'espulsione di Joelinton all'81'. Per la squadra allenata da Fernando Diniz, priva dell'infortunato Neymar, è uno dei momenti più bui della sua storia.

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