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Clamoroso in Iran, l’Al-Ittihad si rifiuta di giocare in Champions: in campo c’è una statua sgradita

L’incidente diplomatico è scoppiato quando la società di Kanté e Benzema ha visto in campo il busto del generale, Qassem Soleimani morto nel 2020 in Iraq per un attacco dei droni americani. Lo stadio s’è riempito ma il fischio d’inizio non c’è mai stato.
A cura di Maurizio De Santis
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Il busto di un generale iraniano ha provocato il rifiuto della società saudita di giocare.
Il busto di un generale iraniano ha provocato il rifiuto della società saudita di giocare.

La partita della Champions League asiatica è stata annullata. I sauditi dell'Al-Ittihad, la squadra nella quale giocano N'Golo Kanté e Karim Benzema s'è rifiutata di scendere in campo contro il club iraniano del Sepahan. L'atmosfera allo stadio era surreale: lo stadio era pieno e traboccava di folla in occasione della sfida degli ottavi di finale ma l'attesa è servita a nulla, i cori, il gioco di luci, le torce accese che hanno colorato l'impianto entrano nel corredo accessorio del match mai iniziato.

Perché? Le motivazioni addotte dalla società di Jeddah sono state molto chiare: la presenza sulla pista di atletica di un busto raffigurante l'ex generale Qassem Soleimani morto nel 2020 in Iraq. È considerato un terrorista spietato, tutt'altro che un eroe di guerra come lo dipingono i suoi connazionali. Un attacco di droni ordinato dagli americani si rivelò fatale per il militare che era accusato di essere responsabile delle esecuzioni di migliaia di oppositori (o presunti tali) e sarebbe stato pronto anche a muovere le armi contro i sauditi.

I media arabi hanno alimentato il battage nei confronti della scelta definita "legittima" a causa della presenza "elementi politici che non hanno nulla a che fare con il calcio". E così mentre l'Al-Ittihad faceva retromarcia e tornava a casa le gradinate della struttura si riempivano nonostante la certezza che il fischio d'inizio non ci sarebbe mai stato.

In un comunicato la Confederazione asiatica (AFC) ha ufficializzato all'inizio della serata l'annullamento dell'incontro parlando di "circostanze impreviste e imprevedibili" ribandendo l'impegno "a garantire la sicurezza dei giocatori, degli arbitri, degli spettatori e di tutte le parti interessate coinvolte". L'incidente diplomatico sarà gestito dalle autorità competenti e non escluse provvedimenti straordinari quanto severi.

La questione politica tra Iran e Arabia Saudita non è certo nuovo, la presa di posizione odierna si innesta in un quadro di rapporti e relazioni politiche complicate e compromesse nel tempo. Il caso Soleimani è solo la punta dell'iceberg tant'è che quando si diffuse la notizia del suo decesso, la news venne accolta con grande soddisfazione dalla stampa saudita alla luce di una considerazione: essere un obiettivo sensibile, nel mirino dell'Iran avrebbe arrecato un danno al turismo e agli investimenti.

Altro dettaglio da menzionare: a causa delle posizioni non conciliabili tra i due Paesi ogni volta che in calendario era in programma un match tra club iraniani e sauditi la partita veniva designata in campo neutro e a porte chiuse. L'edizione della Champions 2023-2024 è stata la prima in cui questo divieto è stato revocato ufficialmente.

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