Cirigliano arrestato per tentata rapina a mano armata: l’ex Verona a 30 anni è irriconoscibile
Sembra incredibile la deriva che ha preso la vita di Ezequiel Cirigliano, 30enne centrocampista argentino che a 18 anni esordiva col River Plate e si meritava il paragone impegnativo con Javier Mascherano per la capacità di interpretare il ruolo di lotta e di governo davanti alla difesa, al punto da essere anch'egli soprannominato ‘El jefecito', il piccolo capo.
Era il 2010, pareva l'inizio di una carriera destinata a collocarlo tra i migliori interpreti del calcio mondiale per parecchi anni a venire, ed invece oggi che di anni ne sono passati dieci Cirigliano si trova dietro le sbarre, arrestato nella notte in Argentina per tentata rapina a mano armata. Il giovane Ezequiel lo ricordiamo bene anche in Italia, per aver giocato con la maglia del Verona nella stagione 2013/14 (13 presenze in campionato e una in Coppa Italia), quando approdò in Serie A col suo bagaglio di buone promesse ancora intatto.
A fine anno il Verona non riuscì a trovare l'accordo col River sul prezzo da pagare per il riscatto del prestito e quello fu l'inizio della discesa per il ragazzo, che tornato a Buenos Aires nel marzo del 2015 fu arrestato per guida senza immatricolazione, in stato di ebbrezza e resistenza all'arresto. Per questo motivo fu messo fuori rosa e non giocò più partite con la prima squadra né con la squadra riserve. Da lì parentesi impalpabili con le maglie di Dallas, Tigre, Atletico Tucuman, poi tre anni in Messico, uno in Cile e infine il ritorno in Argentina l'anno scorso per giocare col Godoy Cruz (solo panchina con un'unica presenza).
Il vecchio ‘jefecito' era finito da tempo ed allora, pur di spuntare un ingaggio, nello scorso febbraio Cirigliano è tornato in Italia, sulle orme del se stesso giovane sognatore di 9 anni prima, ed ha firmato per un club di dilettanti, il Cynthialbalonga Calcio, società laziale militante in Serie D. Anche in questo caso, nonostante il livello molto inferiore a quello affrontato da uno che in carriera ha anche indossato la fascia di capitano del River Plate, il centrocampista ha visto pochissimo il campo, appena 22 minuti in 2 sole presenze.
Quest'estate Cirigliano è tornato in patria, dove stanotte la sua storia di calciatore ormai finito si è trasformata nella pagina nera di una vicenda criminale. Il giovane, 30 anni compiuti lo scorso gennaio, è stato arrestato e posto in stato di fermo presso la Questura dipartimentale di Tres de Febrero, in provincia di Buenos Aires, per essere entrato in una casa armato a scopo di rapina e per aver sparato colpi di pistola. È accusato di arresto per porto illegale di arma da fuoco e violazione del domicilio. La polizia gli ha sequestrato una pistola calibro 9 millimetri con 11 proiettili nel caricatore e uno nella camera pronto ad essere esploso.
Cirigliano è dunque attualmente dietro le sbarre e dovrà attendere il pronunciamento del giudice, che dovrà stabilire se la custodia debba essere prorogata o il calciatore possa tornare in libertà. Tutto è cominciato quando a Caseros, città natale del giovane, qualcuno ha chiamato la polizia dopo aver visto un uomo armato davanti a casa sua. Pochi minuti dopo ha sentito uno sparo e ha visto la stessa persona, stavolta nel suo cortile. La polizia è arrivata, ma non l'ha trovato ed è andata via. Pochi minuti dopo gli agenti hanno sentito di nuovo degli spari ed hanno iniziato a perlustrare tutta l'area, arrestando infine Cirigliano, che nella circostanza indossava una maglietta del PSG (la stessa che si vede nella foto segnaletica diffusa dai media argentini) e pantaloni lunghi del Boca Juniors. Un video diffuso in rete mostra gli attimi concitati dell'arresto, col calciatore faccia a terra ed un poliziotto che estrae dalla sua tasca la pistola.
Dall'ambiente del 30enne negano che volesse rubare e aggiungono che da diversi anni è in cura per problemi psichiatrici, essendo caduto in depressione perché non giocava più da professionista. La notizia ha avuto ampio risalto in Argentina, dove il nome di Cirigliano viene associato ad un club glorioso come il River Plate (col quale è sceso in campo 63 volte in Primera Division), ma anche ai colori albicelesti, visto che nel 2011 disputò i Mondiali Under 20. Ed in molti adesso ricordano come il contesto familiare sfavorevole in cui era cresciuto abbia sempre giocato contro Cirigliano, impedendogli di diventare il campione che sembrava destinato ad essere. Stanotte probabilmente è arrivata la parola fine sull'Ezequiel calciatore.