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Cinque curiosità nella Bundesliga post-Covid: tra insulti e distanze, anche una scala aeroportuale

La Bundesliga è ripartita nell’era del calcio post coronavirus e lo ha fatto nel rispetto delle nuove regole anti contagio. Esultanze con distanza sociale (Haaland), nuove regole in campo (5 sostituzioni) ma anche alcune particolarità inedite. Come l’applauso a fine gara agli spalti vuoti, scale aeroportuali in panchina e insulti ascoltati in mondovisione nel silenzio degli stadi.
A cura di Alessio Pediglieri
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La Bundesliga è ripartita e sembra averlo fatto per bene, nel rispetto delle nuove norme. Ovviamente non sono mancate le polemiche da parte di chi ha indicato ‘assembramenti' in campo soprattutto nei calci da fermo, punizioni o calci d'angolo, quando in area si sono ritrovati diversi giocatori marcarsi a vicenda, senza distanze sociali e dispositivi di protezione. Ma è calcio, e questi contatti erano previsti da sempre. E' laddove si doveva mantenere fede al protocollo medico-sanitario, invece, che tutto sembra essere proceduto per il verso migliore. Dopotutto lo si sapeva e lo aveva anche detto Zlatan Ibrahimovic: "Loro dicono, loro fanno". E hanno fatto tutto come si deve dando la dimostrazione nei fatti che il calcio può e deve continuare nel rispetto delle norme anti contagio.

Insulti in mondovisione. Ma il calcio post-covid ha regalato anche alcune particolarità inedite per chi vive e si nutre da sempre di questo sport, che non sono passate inosservate. In stadi vuoti e desolati, aspetto sul quale a lungo termine bisognerà inventare qualcosa per non far apparire una gara ufficiale in una amichevole estiva di second'ordine, non si sono registrati problemi rilevanti. Tranne che per la presenza dei microfoni a bordo campo e l'assenza di pubblico. Il tutto ha amplificato ogni minimo rumore, parola, contatto tra chi giocava e lo sa bene il difensore dello Schalke, Todibo il cui insulto ad Haaland è riecheggiato nell'audio dei televisori di un miliardo di persone.

Scale d'aeroporto come panchine. Chi faceva parte del ‘gruppo squadra' senza scendere in campo ha invece eseguito alla lettera le richieste: distanze rispettate, igiene a norma, disciplina e rispetto delle regole. Pur di rispettare le richieste ci si è ingegnati come si è potuto, come a Lipsia per la sfida tra i padroni di casa e il Friburgo (match terminato 1-1) dove in panchina è apparsa anche una scala d'aeroporto. Visto che la ‘Red Bull Arena' non permetteva di utilizzare anche le tribune (poste a 3 metri di dislivello dal campo) per gestire le distanze dei calciatori in panchina (un metro e mezzo gli uni dagli altri) ospitando anche il resto del ‘gruppo squadra', si è utilizzato un ingegnoso escamotage: la scala utilizzata per sbarcare dagli aerei nel sistemare i giocatori di riserva.

Assembramenti in area. In campo si è assistito a vero calcio. Molti che temevano la trasformazione del calcio in uno sport diverso si sono ricreduti. Il gioco è apparso sufficientemente interessante e di livello tenendo presente che si arrivava da due mesi di stop e da una serie di allenamenti condizionati dal lavoro individuale. Certo, anche se il divieto di contatti inopportuni era stato richiesto, non sono mancati ‘assembramenti' nelle aree di rigore. Ma è fisiologia di una disciplina che richiede per forza di cose la presenza fisica di un giocatore su un altro: il tutto è andato in scena soprattutto sui calci piazzati, punizioni o calci d'angolo che fossero.

Esultanze senza contatti e 5 sostituzioni. Ma la Bundesliga ha permesso anche di dimostrare che a calcio si può e si deve tornare a giocare adottando tutto ciò che è possibile fare attraverso il buon senso e il giudizio dei singoli. Quando Haaland ha messo a segno il suo primo gol post-Covid,  la sua esultanza a distanza sociale è diventata subito il nuovo biglietto da visita del calcio che verrà, così come in Bundesliga 2, le ‘gomitate' d'affetto tra compagni hanno già fatto il giro del globo. Senza dimenticare l'introduzione delle 5 sostituzioni per gara, che permetteranno con il prosieguo della stagione e gare sempre più ravvicinate in tempo d'estate, ai giocatori di rifiatare.

Il saluto agli spalti senza tifosi. In periodi di stadi desolati c'è anche chi non ha dimenticato il proprio pubblico, assente sugli spalti ma presente in televisione. E' stato il Borussia Dortmund che, per festeggiare la vittoria nella 26a giornata nel derby della Rhur contro lo Schalke 04, è corso a fine gara sotto il ‘muro' giallonero del Signal Iduna Park, anche con gli spalti vuoti, spiegata così dal centrocampista Julian Brandt: "È stato  un gesto che ci è venuto in maniera spontanea anche se noi tutti avremmo preferito che di giocarla in condizioni normali. Al momento è così, un po' particolare e diverso perché quando sentiamo la vicinanza della tribuna sud, in questo stadio, tutto assume un significato molto più completo"

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