Sei calciatori della Fiorentina violano l’isolamento e si aggregano alle nazionali
Nikola Milenković, Dusan Vlahovic, Martín Cáceres, Eric Pulgar, Martínez Quarta e Sofyan Amrabat sono i cinque calciatori della Fiorentina che hanno violato la disposizione dell'Asl per rispondere alla convocazione delle rispettive nazionali. I primi due hanno già raggiunto la Serbia (selezione impegnata nei playoff per la qualificazione all'Europeo), gli altri invece sono in viaggio verso l'Uruguay (attesa dalle sfide con Colombia e Brasile inserite nella road map verso il Mondiale) e il Marocco. L'autorità sanitaria era intervenuta al riguardo in seguito alla positività al coronavirus di José Maria Callejon e non è escluso che nelle prossime ore altri giocatori della Viola possano rompere l'isolamento per aggregarsi ai rispettivi raduni.
Come CR7 e i calciatori della Juve, ecco cosa rischiano
Cosa accadrà adesso? Intanto, tutti i calciatori sono stati segnalati dalla Fiorentina alla Procura Figc e alla Asl. La situazione è simile a quanto avvenuto in relazione a Cristiano Ronaldo e agli altri tesserati della Juventus che a ottobre scorso ignorarono il protocollo sulla quarantena (Dybala, Danilo, Bentancur, Cuadrado, Demiral e Buffon che fece invece ritorno a casa): incorreranno nella violazione dell'articolo 650 del Codice Penale e, qualora la Procura della Repubblica aprisse un'inchiesta su di loro, rischierebbero una sanzione amministrativa di 400 euro.
L'intervento delle Asl agita il calcio italiano
Mai sosta per le nazionali ha sollevato più clamori di quanto sta accadendo nelle ultime ore. E la mappa delle convocazioni dei calciatori ha alimentato timori e polemiche anche per i veti imposti dalle Asl, che hanno bloccato e liberato a macchia di leopardo i giocatori dei club. "Siamo l'unica federazione in Europa che ha problemi di questo tipo", ha ammesso il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, preoccupato per il mancato coordinamento delle autorità sanitarie e per questo in contatto con il Governo per ottenere chiarimenti al riguardo. La Fifa, che può emettere eventuali sanzioni in caso di assenze ingiustificate o di giustificazioni sospette/inaccettabili, almeno per adesso sembra aver fatto prevalere una certa flessibilità anche in ragione di una situazione particolare a livello internazionale. Ma in Italia la matassa si presenta ingarbugliata.