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Cina, nuovi tagli agli stipendi dei calciatori: “Il campionato così non funziona”

Il presidente della Chinese Football Association (CFA) ,Chen Xuyuan, ha promesso di introdurre misure più severe per ridurre ulteriormente gli stipendi dei giocatori allo scopo di assicurare un buon funzionamento dei campionati di calcio cinesi. Il tutto nell’intento di frenare la spesa eccessiva, ed eliminare i rischi legati agli ingaggi da record come quelli delle star provenienti dall’estero.
A cura di Marco Beltrami
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Dopo le spese "folli" e incontrollate delle scorse stagioni, la Cina del calcio si dà un'ulteriore regolata. Il presidente della Chinese Football Association (CFA) ha infatti promesso di introdurre misure ancor più drastiche per ridurre nuovamente gli stipendi di tutti i calciatori. Già nello scorso gennaio, era stato introdotto un tetto salariale sia per i giocatori provenienti da altri Paesi, spesso e volentieri molto alti, che per quelli locali.

Cina, nuovi tagli agli stipendi dei calciatori

Chen Xuyuan, ovvero il numero uno della Chinese Football Association (CFA) ha promesso di introdurre a breve nuove e più pesanti misure per "tagliare" gli ingaggi dei calciatori. Il motivo è quello di permettere al "giocattolo" di non rompersi, assicurando un buon funzionamento a tutti i campionati di calcio cinesi. Il numero uno del pallone del Paese asiatico ha dichiarato: "I campionati possono funzionare bene solo in condizioni finanziarie ragionevoli e sono certo che entro fine anno elaboreremo misure per frenare ulteriormente la spesa e ridurre gli stipendi dei giocatori".

La Cina del pallone corre ai ripari, dopo i rischi legati ai super stipendi dei calciatori

Già in avvio di 2020 la CFA ha annunciato l'introduzione di un tetto salariale per cercare di mettere dei limiti alle spese eccessive. Un tetto di 3.3 milioni di dollari all'anno per i calciatori stranieri, e 1.4 milioni di dollari per quelli cinesi. Proprio gli ingaggi delle stelle del pallone provenienti dall'estero (basti pensare ai 15 milioni all'anno percepiti da Pellé), hanno messo in difficoltà la gestione del calcio in Cina, con molti club che hanno rischiato di essere travolti dai conti in rosso. A tal proposito il governo cinese aveva introdotto anche una tassa del 100% sul trasferimento dei giocatori stranieri.

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