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Chisoli racconta la favola Spezia a Fanpage.it: “Non è un campionato normale. Ma siamo pronti”

Stefano Chisoli, presidente dello Spezia Calcio, a Fanpage.it ha parlato della stagione che il suo club sta affrontando dal punto di vista dell’organizzazione e di come si muoverà per cercare di essere sempre all’altezza della situazione: “La Serie A è difficilissima, è stata una partenza ad handicap a causa dei tempi ristretti ma i giocatori e il mister stanno lavorando bene e ogni partita sarà una battaglia. Ci faremo trovare preparati”.
A cura di Vito Lamorte
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“Ci faremo trovare preparati”. Stefano Chisoli, presidente dello Spezia Calcio, parla con entusiasmo di quanto è avvenuto negli ultimi due mesi alla società ligure: vittoria dei play-off di B, promozione in Serie A e organizzazione in pochissimo tempo di un’avventura storica per il club. “Per noi il campionato di Serie A è difficilissimo – racconta in esclusiva a Fanpage.it –, siamo stati gli ultimi a finire di giocare la scorsa stagione, abbiamo avuto il problema dello stadio e abbiamo fatto il mercato in fretta per poter essere subito all’altezza. È stata una partenza ad handicap e per una società piccola è già difficile normale ma i giocatori e il mister stanno lavorando bene e ogni partita sarà una battaglia”.

Per lo Spezia si tratta della prima partecipazione al massimo torneo calcistico italiano anche se nel suo albo d'oro può vantare un titolo nazionale grazie alla vittoria del campionato di guerra del 1944 conseguita dal Gruppo Sportivo 42º Corpo Vigili del Fuoco di Spezia, successo ufficialmente riconosciuto dalla FIGC come titolo "onorifico” soltanto nel 2002. Il numero uno degli Aquilotti ha parlato in maniera lineare e senza troppi fronzoli della stagione che il suo club sta affrontando dal punto di vista dell’organizzazione e di come si muoverà per cercare di essere sempre all’altezza della situazione: “Siamo consapevoli di essere ancora in rodaggio ma in Serie A non si può rimanere troppo indietro. Questi 3 punti nelle prime tre gare ci fanno respirare ma i ragazzi stanno lavorando bene per essere al 100% il prima possibile”.

Presidente, com’è stato l’impatto con la Serie A per la sua società?
"Un po’ anomalo, particolare, perché purtroppo, come tutti sappiamo, non è un campionato normale. Ci siamo ritrovati a spostare la prima giornata di Udine e abbiamo giocato a Cesena la prima in casa, su un campo non nostro e senza pubblico. Certamente è stato un po’ diverso da quello che si poteva aspettare una società che era per la prima volta nella storia in Serie A e i suoi tifosi però la salute viene prima di tutti, ma speriamo di avere presto il nostro pubblico in questo torneo storico".

A proposito, a che punto sono i lavori al Picco e quando contate di tornare a giocare nel vostro stadio?
"Stiamo andando avanti con i lavori. Il comune ha approvato tutti i preventivi e ci siamo posti come obiettivo fine novembre, quindi contiamo di tornare per l’ultima gara del mese con l’Atalanta o quella di dicembre con la Lazio. Speriamo che tutto proceda per il meglio e di essere fortunati portando tutto a termine".

Dopo anni di partecipazioni ai play-off è arrivata la promozione in Serie A: faceva parte del programma della società da quando siete stati promossi in cadetteria oppure avete lavorato sempre anno dopo anno per raggiungere il massimo?
"Faceva parte sicuramente del programma iniziale però l’impatto con la Serie B è stato difficile perché ci siamo resi conto che ci sono squadre che hanno risorse molto elevate, specialmente con l’avvento del paracadute per le retrocesse dalla Serie A, e in passato lo Spezia ha fatto molti investimenti per arrivare subito in A ma dopo è stato deciso di fare una programmazione valorizzando i nostri giovani e qualche elemento di esperienza. Quest’anno abbiamo avuto questa grande soddisfazione e magari non era l’anno in cui pensavamo di poter ambire alla Serie A, visto che siamo partiti male e alla fine del primo tempo di Pescara eravamo ultimi, ma abbiamo sempre creduto nel lavoro dell’allenatore e del gruppo".

Siete soddisfatti del mercato che avete fatto o avete già in mente qualche altra operazione in vista di gennaio?
"Siamo molto soddisfatti, sapevamo che era difficile ma abbiamo fatto moltissime operazioni in entrata. C’era qualche nostro giocatore che magari poteva andare a giocare perché siamo tanti ma con le positività e gli infortuni sono sicuro che saranno tutti utili e siamo contenti che siano rimasti con noi anche tanti ragazzi che hanno contribuito alla promozione. Adesso vediamo come si inseriscono alcuni dei nuovi che non abbiamo ancora visto all’opera, come Ismaili e Sena, e poi ci regoleremo in base a cosa ci manca, anche perché quest’anno è davvero particolare visto che tra le due sessioni c’è pochissimo tempo".

È stato difficile trattenere Vincenzo Italiano a Spezia oppure avevate già un accordo in caso di promozione?
"Con lui abbiamo un altro anno di contratto e nonostante le voci che lo riguardavano – è un tecnico molto seguito e ambito – dopo la fine della stagione ci siamo incontrati e abbiamo trovato l’accordo in 5 minuti. La sua volontà era quella di rimanere a Spezia, l’accordo è stato facile, e per noi era importante continuare con lui".

Come può spiegare l’avvicendamento tra Guido Angelozzi e Mauro Meluso nel ruolo di direttore generale dopo la promozione storica?
"È stata una separazione che non era programmata, né da parte nostra né da parte sua, e così come ci siamo trovati con il tecnico lo abbiamo fatto anche col direttore ma c’erano programmi e valutazioni diverse. È stato difficile perché abbiamo dovuto cercare il DG in un paio di giorni e abbiamo individuato in Meluso come profilo adatto a noi".

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Come sta andando la gestione del protocollo anti-Covid dal suo punto di vista? È fiducioso per il prosieguo del campionato o crede che vi dovrete adeguare a nuove regole in corsa?
"Anche il calcio dovrà adeguarsi alle regole generali, quindi la riduzione del numero dei tamponi potrebbe essere importante ma ogni giorno vediamo che il numero dei contagiati cresce. Il fatto di aver ridotto ad uno il tampone per poi riprendere l’attività può essere una cosa positiva, ma è un problema di tutto il paese e così come aumentano in tutto il paese è inevitabile che accada anche nel calcio. Siamo sempre tutti controllati ma, ad esempio, Marchizza è risultato positivo nel ritiro della Nazionale. Ce lo aspettiamo che possano arrivarne altri casi ma dovremo per forza adeguarci e tutelari tutti".

Con l’avvento del Covid-19 nelle nostre vite è cambiato anche lo sport e la partecipazione dei tifosi: come state cercando di ovviare alle mancate entrate per lo stadio nel vostro primo anno di Serie A?
"È un discorso che dovrebbe essere di sistema perché è un problema che hanno tutte le società. Lo abbiamo noi, ma ci sono club che hanno danni notevoli dai mancati incassi ed è anche questo uno dei motivi per cui ieri è stato deciso di approfondire le proposte del fondo che possono portare a nuove risorse per il calcio italiano. Il problema vero sarà la distribuzione delle risorse tra società piccole e i club grandi".

In che modo giudica la situazione che si sta sviluppando in merito all’ingresso dei fondi in Serie A di private equity per la gestione dei diritti tv e commerciali e il via libera alla cordata di CVC?
"Noi abbiamo fatto le nostre valutazioni e abbiamo pensato che fosse la proposta più percorribile in questa fase e poi ci saranno da sviluppare tutti i vari dettagli. La maggioranza è stata ampia e la strada da percorrere è quella, poi vedremo se si riescono a trovare tutte le condizioni per l’accordo finale".

Si è parlato spesso di un possibile disimpegno del patron Gabriele Volpi ma appare piuttosto difficile che ciò accada dopo l’approdo in Serie A: quali sono i suoi progetti futuri per lo Spezia?
"La promozione in Serie A ha dato grande entusiasmo al patron Volpi e il nostro progetto è quello di provare a raggiungere la salvezza con un occhio sempre al bilancio e ai conti perché abbiamo visto che basta poco per trovarsi in difficoltà. La sostenibilità per lo Spezia nei prossimi anni è la cosa più importante insieme ad un lavoro importante fatto sulla valorizzazione dei nostri giovani e in quest’ottica è arrivato Giovanni Invernizzi come responsabile del settore giovanile. Abbiamo già tanti ragazzi in Prima squadra che sono cresciuti da noi, speriamo di vederne altri in futuro".

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