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Chiesa si mangia l’erba, Rabiot pascola placidamente: le risposte ad Allegri in Spezia-Juve

Le parole dure pronunciate da Massimiliano Allegri dopo il pareggio della Juventus contro il Milan hanno suscitato la grande risposta di Federico Chiesa, migliore in campo nella vittoria contro lo Spezia che tiene ancora in vita le speranze dei bianconeri in campionato. Un approccio rabbioso opposto a quello mostrato invece da Rabiot: le immagini sono impietose col francese.
A cura di Paolo Fiorenza
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Se la Juventus è ancora aggrappata con le unghie e con i denti a questo campionato – che la vede al momento distante 8 punti dalla vetta occupata dalle due milanesi, in attesa dell'impegno della capolista Napoli in casa della Sampdoria – molto merito va ascritto a Federico Chiesa, il cui sacro furore nel match contro lo Spezia ha letteralmente trascinato i bianconeri a rimontare gli uomini di Thiago Motta nella bolgia del Picco. Il nazionale azzurro è stato il migliore in campo, dando a Massimiliano Allegri quella risposta di classe e carattere che il tecnico bianconero aveva sollecitato dopo il pareggio contro il Milan, con parole che a qualcuno erano apparse anche fin troppo dure: "Chiesa deve avere consapevolezza che siamo alla Juventus".

Il livornese era rimasto scottato dalla mancanza di piglio mostrata quando aveva inserito l'ex viola nel secondo tempo del match contro i rossoneri, estendendo la sua reprimenda – "ho sbagliato i cambi" – agli altri due subentrati, ovvero Kulusevski e Kean. Anche quest'ultimo, pure lui titolare contro lo Spezia, ha dato una risposta importante ad Allegri con una prestazione impreziosita dal gol segnato in avvio, così come De Ligt, autore della rete decisiva che ha dato i 3 punti alla Vecchia Signora. L'olandese stava diventando un piccolo caso, alla luce del fatto che la coppia Bonucci-Chiellini sembrava ormai averlo relegato a panchinaro di lusso: "Si tratta di un ragazzo di 20 anni che arriva alla Juve, è una maglia che pesa, ci vuole tempo", aveva detto Max per smorzare domande scomode.

Nel post Milan, Allegri aveva speso invece ben altre parole invece per Adrien Rabiot, niente bastone ma una bella carota: "Ha fatto una grande partita". Parole che hanno sortito effetto opposto rispetto al pungolo per Chiesa: il francese ha sì fatto l'assist per il primo gol di Kean, ma poi si è visto davvero poco. E la differenza di approccio è evidenziata impietosamente proprio dall'azione della rete di Chiesa: su un pallone lungo a sinistra, il 23enne ligure ci crede e lo insegue come una furia ingobbendosi nella sua caratteristica corsa, mentre al suo fianco Rabiot cammina apparentemente indifferente a quando accade intorno a lui. Sul prosieguo dell'azione poi, Chiesa ruba palla a Verde, converge verso l'area, cede la palla a Morata facendosi mezzo campo da sinistra a destra per riprendersi la sfera ed infilarsi come un coltello verso la porta di Zoet, infine trafitto per il momentaneo 2-2. A quel punto, mentre l'attaccante bianconero prende il pallone dalla rete per riportarlo velocemente a centrocampo, nell'inquadratura entra a sinistra nuovamente Rabiot, che è esattamente nella stessa posizione dove lo avevamo lasciato una ventina di secondi prima.

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Ecco, probabilmente non è questa la risposta che Allegri si aspettava dal francese, quella rabbia agonistica e voglia di superare le difficoltà che il tecnico pretende da tutti i suoi uomini, sia che partano titolari che dalla panchina. Ovvero l'unico modo per poter pensare realisticamente alla difficile rimonta in campionato. Chiesa, uscito stravolto a pochi minuti dal termine, al Picco ha affisso in spogliatoio il manifesto di come si deve fare.

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