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Chiellini perde la finale della Major League, poi spiega a tutti cos’è un campione: è l’addio

Giorgio Chiellini non è riuscito a bissare la vittoria dell’anno scorso in Major League Soccer con il suo Los Angeles FC: la squadra californiana è stata battuta nella finale dei playoff dal Columbus Crew. Dopo il match, l’ex capitano della Juventus e dell’Italia ha pronunciato parole bellissime. Parole da campione.
A cura di Paolo Fiorenza
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Non ce l'ha fatta Giorgio Chiellini a piazzare la storica doppietta in Major League Soccer: dopo aver trionfato l'anno scorso con il suo Los Angeles FC, stavolta il 39enne difensore toscano è stato battuto nella finale dei playoff dal Columbus Crew, che avevano il vantaggio di giocare la partita nel loro fortino del Lower.com Field. La squadra dell'Ohio si è imposta 2-1, in virtù del doppio vantaggio ottenuto nell'arco di quattro minuti del primo tempo, tra il 33′ e il 37′, con i gol del colombiano Hernandez e del ghanese Yeboah, rendendo vana la rete dei californiani, segnata ad un quarto d'ora dalla fine da Bouanga. Al termine del match, Chiellini ha annunciato che questa potrebbe essere stata la sua ultima partita da calciatore.

"Purtroppo una delle due squadre deve perdere… è stato un bellissimo viaggio – ha detto l'ex capitano della Juventus e della Nazionale dopo la finale – Potrebbe essere stata la mia ultima partita". Chiellini ha fatto sapere che avrà bisogno di un paio di giorni per parlare con la sua famiglia prima di arrivare a una decisione definitiva sul suo ritiro. Non è un segreto, lo ha ribadito lui stesso un paio di giorni fa, che il toscano si veda a breve nelle stanze della Juventus alla Continassa, un approdo naturale visto il suo legame con i colori bianconeri e la sua statura fuori dal campo, confermata anche dalle dichiarazioni dopo la sconfitta.

Giorgio Chiellini abbraccia il portiere di Columbus, il canadese Crepeau
Giorgio Chiellini abbraccia il portiere di Columbus, il canadese Crepeau

Parole semplici e pure, come dovrebbe essere sempre lo sport, senza alibi o scorciatoie. Parole da campione: "Ho imparato come vincere e come perdere. Loro stanotte sono stati migliori di noi". Molto ha vinto Giorgio, ben nove scudetti con la Juve, oltre allo storico Europeo con l'Italia, ma ha anche assaporato più volte il gusto amaro delle sconfitte, con le due finali di Champions League su tutte. Se è vero che è un uomo chi riesce a trattare allo stesso modo quei due impostori che sono il trionfo e la disfatta – come scrisse Kipling oltre un secolo fa – Chiellini a quasi 40 anni ha dato una grande lezione in tal senso.

La sconfitta del Los Angeles nell'atto conclusivo della MLS è la terza sconfitta quest'anno in una finale, dopo quelle nella Campeones Cup e nella Champions League centroamericana. Ciononostante Chiellini ha ricordato che intanto le finali bisogna giocarle: "È meglio perdere in finale, che al primo turno. Il club, l'organizzazione, devono essere orgogliosi". Qualche ora prima del match, riguardo all'ipotesi del ritiro, aveva spiegato: "Ho ancora dei dubbi. Devo capire cosa devo seguire: se la mia testa, il mio cuore o la mia gamba. E nelle ultime settimane sono arrivate tante chiamate diverse. Sono arrivato l'anno scorso con molti sogni e speranze. Ma non avrei mai potuto sognare quello che ho vissuto in questi 18 mesi. È qualcosa che mi è entrato nel cuore, nel sangue".

Questo è il motivo per cui ancora a 39 anni Chiellini ha ricevuto tutte quelle chiamate per continuare a giocare altrove (il suo contratto con la franchigia losangelina è in scadenza), lo stesso motivo per cui la sua Juventus lo aspetta a braccia aperte per chiudere un cerchio.

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