Chiellini non ce la fa, troppi ricordi: gli mostrano una foto e lui si commuove
Un ex juventino: sarà difficile abituarsi a chiamare così Giorgio Chiellini, ma per club e tifosi bianconeri bisogna farsene una ragione. L'età è un avversario che non si può battere e a quasi 38 anni il difensore toscano ha capito che acciacchi e condizione fisica non gli consentono di fornire più un rendimento in campo adeguato agli standard cui ha abituato tutti alla Juventus negli ultimi 17 anni. A tenere alto il vessillo della BBC resta l'ultimo guerriero rimasto, il 35enne Leonardo Bonucci, mentre Andrea Barzagli ha appeso gli scarpini al chiodo due anni fa.
È una linea, completata in porta dall'immortale Gigi Buffon, che ha fatto epoca ed è stata citata all'estero come "l'università della difesa", con l'apice – per Chiellini e Bonucci – del trionfo ai campionati Europei dello scorso anno con la maglia dell'Italia. Chiellini continuerà la sua carriera nella Major League Soccer con la maglia del Los Angeles FC – ormai manca solo la firma – ma intanto la Juventus continua a rendergli tutti gli onori ed oggi ha postato su Youtube una sua intervista in cui ripercorre la sua carriera attraverso alcune fotografie.
La prima istantanea è proprio quella che lo ritrae assieme a Buffon, Barzagli e Bonucci. La voce di Chiellini si incrina, gli occhi diventano lucidi, fa fatica a scandire le parole: "Un pezzo di storia bianconera, abbiamo condiviso tanto, tutto, per dieci anni. Penso che Gigi sia quello con cui più ho giocato. Leo è il secondo, Barza un po' meno, però siamo lì. Questa è una foto che farà scendere la lacrimuccia a tanti tifosi juventini per qualche anno ancora".
La commozione prende poi il sopravvento ed il toscano deve fermarsi per asciugare le lacrime che cominciano a scendere. Succede quando nomina Barzagli, dopo aver incensato Buffon: "Gigi è genuino, è vero e ti coinvolge in tutto quello che dice e che fa, è speciale. Barzaglione invece penso per tutti è sempre stato una roccia, in campo e fuori. È una persona che…". Impossibile andare avanti, Chiellini si ferma e tira fuori il fazzoletto, poi riprende a parlare del ragazzo di Fiesole: "Riusciva ad essere autorevole, ma nello stesso tempo riusciva a porsi soprattutto con i più giovani, con i sudamericani, con quelli più burloni del gruppo, con una leggerezza non scontata. Io dicevo sempre che era il nostro ambasciatore in Sudamerica, alla fine riusciva a relazionarsi in modo diverso e guadagnare la loro stima. Mi ricordo che nell'ultimo mese che giocava non gli hanno dato tregua: ogni giorno uno scherzo. Una roba, poverino… Tra lo spogliatoio, lo stadio, il campo, la macchina, gli hanno fatto di tutto. Martin (Caceres), Paulo (Dybala) l'hanno ucciso. Però dimostra anche l'affetto che avevano nei suoi confronti".
Poi Chiellini passa a parlare di Bonucci e di cosa si porterà dietro nei suoi ricordi: "Sicuramente l'energia che ha, che riesce a mettere con tutti. Ha proprio una forza che sprigiona dentro e che è inesauribile. Leo è uno che ha vissuto tanti momenti in cui è riuscito a superare delle montagne che sembravano insormontabili, a scalare delle vette che in quel momento erano in condizioni sempre avverse, ma con un'energia che veniva sempre fuori. E contro tanti suoi detrattori ha dimostrato di aver fatto una carriera che nessuno pensava, dandoci un qualcosa dentro al campo che non era così scontato. Tanti dicono che è stato calciatore perché ha giocato con Barzagli e Chiellini, la realtà è che tutti noi quattro ci siamo migliorati a vicenda per arrivare a quei livelli, e tutti noi quattro saremmo stati meno bravi senza quello accanto. Non ce n'è uno che non abbia tratto giovamento dalla presenza dell'altro e credo che sia una cosa molto bella". Un'epoca è appena finita.