Chiellini così non l’avevamo mai visto: nella notte si è inventato un assist da visionario
Alla Modric secondo i più euforici. Molto più modestamente, alla Bonucci. Il lancio di cinquanta metri fatto da Giorgio Chiellini ha scatenato la fantasia, l'entusiasmo e il rimpianto dei tifosi della Juventus. Quella traiettoria disegnata con un esterno sinistro calibrato in maniera perfetta provoca "ohhh!" di meraviglia e quel pizzico di "quando c'era lui in difesa nessuno passava". Quella palombella che salta il centrocampo e si accomoda, lenta e delicata, come una piuma sul piede dell'attaccante lanciato a rete è uno dei colpi da manuale del calcio.
Un assist al bacio salutato con lo scroscio di applausi dei tifosi di Los Angeles e della Major League americana, peccato non sia servito (o bastato) per vincere. Anzi, quella prodezza tecnica/balistica un po' stride con la sconfitta da amaro in bocca nella sfida contro Dallas.
Le immagini a corredo del tam tam sui social descrivono bene qual è stata l'invenzione dell'ex difensore bianconero e della Nazionale. È il 48 minuto del primo tempo, ce ne sono ancora una manciata da giocare. Il risultato è ancora fermo sullo 0-0. È in quel momento che Chiellini ha una visione e la mostra al suo pubblico. Si accorge che Christian Arango s'è fiondato in velocità verso la porta avversaria. Un meccanismo provato in allenamento. Un invito troppo ghiotto per non accettarlo. Un'occasione da non lasciarsi sfuggire.
"King Giorgio", che in situazione del genere va a nozze e sa quanto determinati dettagli siano fondamentali, non si lascia pregare. Riceve palla dal compagno di squadra, la controlla, alza la testa e guarda davanti a sé. Non c'è chi lo pressa né lo disturba. È libero di trattenere la sfera e fare ancora qualche passo in avanti. Arriva fino all'altezza della metà campo e quasi non crede ai suoi occhi.
In Italia, in Serie A, lo avrebbero azzannato anche prima. Ha già notato il movimento della punta, attende solo un attimo poi calcia di esterno di sinistro e lascia partire un traversone che vola sulle teste di Dallas. Un arcobaleno al termine del quale c'è un tesoro da prendere. Arango addomestica la palla. Lui no, non si lascia impressionare dall'effetto speciale. Completa l'opera alla sua maniera. Quel passaggio così delizioso meritava una conclusione altrettanto pregevole. Detto, fatto… con un tocco sotto beffa il portiere in uscita e trasforma il pallonetto in gol. Giù il cappello. Sfortuna ha voluto, però, che il finale fosse un altro. Col veleno e la delusione della sconfitta sul fondo del match.