Chiarito il mistero del gol annullato a Benzema nella finale di Champions: la Uefa spiega
Ora è arrivata anche la spiegazione da parte della Uefa: il gol in finale di Champions League di Benzema, che avrebbe dato il vantaggio agli uomini di Ancelotti già nel primo tempo, non è stato assegnato in quanto il passaggio di Fabinho non è stato intenzionale. Un fuorigioco che rientra in una casistica particolare, considerata "grigia" dai vertici arbitrali, e che è stato molto difficile da valutare, come dimostrano gli svariati minuti di attesa in campo per il check del VAR. La decisione alla fine non ha inficiato il risultato finale, con il Real Madrid che è riuscita comunque a sollevare la sua 14esima Champions a discapito del Liverpool seppur grazie a un solo tiro in porta: se fosse andata diversamente, il peso specifico dell'episodio controverso si sarebbe trascinato molto più a lungo e avrebbe aperto sicuramente molte più polemiche.
Quel pallone infatti torna all'attaccante francese, che si ritrova solo davanti ad Allison, schizzando dopo un'azione confusa e un "flipper" tra due giocatori del Liverpool e uno del Real. Dai replay si vede però chiaramente che l'ultimo tocco è di uno dei due Reds, il centrocampista Fabinho. L'intenzione del brasiliano tuttavia è quella di contrastare il pallone tra i piedi di Valverde con un tackle: inoltre, tocca il pallone immediatamente dopo il giocatore in maglia bianca, perciò non può essere considerata una giocata, che avrebbe sanato la posizione di fuorigioco geografico di Benzema, rendendo il gol regolare.
In poche parole, il passaggio di Fabinho non è stato intenzionale e il fuorigioco segnalato da Turpin in campo è stato quindi confermato. Nella dinamica dell'azione, bisogna così bloccare il frame e tracciare le linee del fuorigioco nel momento in cui Valverde tocca per l'ultima volta il pallone e qui Benzema si trova chiaramente oltre la linea del penultimo difendente, che in questo caso è Van Dijk.
Il principio da tenere in considerazione, soprattutto per il futuro, è quindi quello del "toccare ma non giocare". Su questo, spesso la valutazione interpretativa del momento diventa cruciale. Ricordiamo infatti il precedente di Eric Garcia nella finale di Nations League tra Spagna e Francia. In quell'occasione, un passaggio destinato a Kylian Mbappé, che era in netto fuorigioco, era stato parzialmente intercettato dallo spagnolo, ma l'arbitro inglese Anthony Taylor e il VAR, avevano considerato quel tocco come una "giocata sbagliata" che aveva perciò sanato la posizione dell'attaccante francese. Un'interpretazione giudicata errata da molti esperti, poiché consideravano evidente che Garcia volesse solo intercettare il passaggio, ma non giocare il pallone volontariamente. Sfumature che a volte possono cambiare il destino di una competizione.