Chi vincerà Italia-Inghilterra: cosa dicono i numeri sulla finale degli Europei
Domenica 11 Luglio 2021. Ore 21.00. L’appuntamento con la storia. La sfida tra Italia e Inghilterra assegnerà Euro 2020. I Tre Leoni inseguono un trofeo internazionale che manca dalla Coppa del Mondo del 1966, gli Azzurri un trionfo continentale che non arriva dal 1968. Sarà una finale destinata a restare negli annali, una partita dal sapore di leggenda, piena di storia e di racconti epici ormai scolpiti nella memoria collettiva. “It’s coming home” è ormai la frase simbolo di questi Europei, un coro che i tifosi inglesi intonano sin dalla prima partita giocata nel torneo, con il quale rivendicano ancora una volta la loro paternità sul gioco del calcio. Ed è proprio questo il motivo per cui la Nazionale di Sua Maestà non ha mai disputato una partita di un Mondiale fino al 1950: erano loro gli inventori del gioco, non dovevano dimostrare niente a nessuno.
E subito salta alla memoria il primo ricorso storico, quando nella nebbia di Highbury nel novembre del 1934 la mitica Italia di Vittorio Pozzo (il cui record di 30 partite consecutive senza sconfitte è resistito proprio fino a questo Europeo, con Mancini che ad oggi è arrivato a quota 33) fresca della vittoria nel Mondiale, fu invitata dall’Inghilterra a disputare quella che per l’occasione venne rinominata “La partita del secolo”. Gli Azzurri uscirono sconfitti per 3-2 da quella sfida, ma misero alle corde gli inglesi per tutta la seconda frazione di gioco, uscendo tra gli applausi ed entrando nella leggenda: per una notte, i “Leoni di Highbury” non furono i padroni di casa. Esattamente 39 anni dopo, fu il turno del CT Ferruccio Valcareggi a scrivere una nuova pagina di storia. Inghilterra e Italia si sfidarono a Wembley, il tempio del calcio inglese, proprio come accadrà in occasione della finale di Euro 2020. Fino ad allora, l’Italia non era mai riuscita ad espugnare il fortino londinese, ma la storia era destinata a cambiare. A quattro minuti dalla fine, Fabio Capello segnò il gol che portò alla prima storica vittoria azzurra alla Cattedrale del Calcio, e che ci permise di scrollarci di dosso l’epiteto di “squadra di camerieri” con cui venivamo chiamati oltremanica, in riferimento ai tanti ragazzi italiani che andavano a cercar fortuna in terra britannica, tra cui il nostro centravanti Giorgio Chinaglia, che agli albori della sua carriera serviva ai tavoli nel ristorante del padre a Cardiff.
Giungendo al più recente passato, l’Italia non arriva certo come favorita a questa finale, nonostante un percorso quasi perfetto che l’ha vista veramente in difficoltà solo contro la Spagna. Ma l’impatto che il pubblico di fede inglese a Wembley potrebbe avere sulla partita non può certamente passare in secondo piano. D’altronde, i numeri confermano la forza che lo stadio londinese conferisce alla squadra di Sua Maestà, capace di vincere ben 15 delle ultime 17 partite giocate all’ombra dell’iconico arco considerando tutte le competizioni (1N, 1P), segnando 46 gol e subendone appena cinque. Tuttavia, i precedenti sorridono agli Azzurri: l'Inghilterra ha vinto solo due degli ultimi 14 incontri con l'Italia in tutte le competizioni (5N, 7P), in entrambi i casi in due partite amichevoli (2-0 nel giugno 1997 e 2-1 nell’agosto 2013). Inoltre, negli otto match ufficiali contro la Nazionale italiana il successo inglese è arrivato solo in un’occasione: 2-0 durante le qualificazioni Mondiali nel novembre 1977 (2N, 5P).
Entrambe le squadre arrivano alla partita in uno stato di forma ottimale: il pareggio per 1-1 con la Spagna arrivato al termine di una battaglia durata 120 minuti (4-2 ai calci di rigore) è stata la prima battuta d’arresto azzurra dopo un filotto di 13 vittorie consecutive, mentre la squadra di Southgate (che con la vittoria ottenuta nei supplementari contro la Danimarca ha raggiunto Alf Ramsey in vetta alla classifica degli allenatori inglesi capaci di raggiungere il traguardo di otto successi tra Europei e Mondiali) è imbattuta nelle ultime 12 partite in tutte le competizioni (11V, 1N), avendo mantenuto 10 volte la porta inviolata e avendo subito appena due gol, di cui solo uno a Euro 2020. Una statistica che fa ben sperare l’Inghilterra, dato che quattro delle sette precedenti squadre capaci di incassare solo una rete in un Europeo hanno poi vinto il trofeo (URSS 1960, Italia 1968, Germania 1972 e Spagna 2012).
I maggiori pericoli per la retroguardia azzurra saranno sempre loro: Reheem Sterling e Harry Kane. Il primo sta giocando un torneo a livelli altissimi, sempre decisivo – tre gol, un assist e il rigore guadagnato al 102’ in semifinale contro la Danimarca che ha portato l’Inghilterra in finale – e spesso imprendibile per le difese avversarie – con ben 18 dribbling completati, di cui sette arrivati nell’area avversaria, è il giocatore che è stato capace di saltare più spesso l’uomo di chiunque altro a Euro 2020. Il secondo si è sbloccato più tardi del previsto, ma con quatto reti messe a segno nelle ultime tre partite della competizione è tornato quella macchina da gol che tutti conosciamo e che con un’altra marcatura potrebbe diventare il capocannoniere assoluto della Nazionale inglese nei grandi tornei internazionali, scavalcando Gary Lineker con il quale al momento condivide a quota 10 questo primato.
Toccherà al duo Bonucci-Chiellini, ai quali l’esperienza non manca di certo, guidare la difesa e cercare di arginare il potenziale offensivo inglese. Compagni di mille battaglie con le maglie della Juventus e della Nazionale, con la prossima presenza i due diventeranno i giocatori italiani con il maggior numero di apparizioni in maglia azzurra agli Europei (18 per Bonucci, 17 per Chiellini al pari di Gianluigi Buffon). A costruire le trame di gioco dell’Italia saranno invece l’instancabile Jorginho, che con 503 tocchi è il quinto giocatore ad aver giocato più palloni a Euro 2020, e Marco Verratti, che con 12 occasioni create è secondo solo a Kevin De Bruyne (13) in questo Europeo.
Manca veramente poco a quella che, forse, è la sfida più importante per l’Italia da quel 9 luglio del 2006 che nessuno di noi potrà mai dimenticare. Manca veramente poco, e come ha dichiarato proprio Marco Verratti, siamo certi che non rimarremo delusi perchè «chi gioca dall'inizio o solo un minuto dà la vita per questa squadra […] Saremo in pace con noi stessi perché daremo il massimo». Certo che dopo tutto quello che abbiamo passato e in un teatro come quello di Wembley, «sarebbe un sogno vincerla così».