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Chi vince Danimarca-Belgio: tanti gol in arrivo, con Lukaku a spostare gli equilibri

Danimarca-Belgio chiude la seconda giornata del Gruppo B, quello da cui potrebbe venir fuori l’avversaria dell’Italia negli ottavi di finale degli Europei. Partita dal pronostico sbilanciato dalla parte di Lukaku e compagni, come confermano anche le statistiche delle due squadre, che spesso hanno dato vita ad incontri molto movimentati.
A cura di Redazione Sport
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Un esordio europeo da incubo quello vissuto dalla Danimarca contro la Finlandia. Dopo l’enorme spavento per il malore accusato al minuto 43 da Christian Eriksen che ha tenuto in apprensione tutto il mondo del calcio e non solo, i danesi sono tornati in campo (non senza polemiche) per portare a termine una partita dalla quale sono usciti sconfitti nonostante il 70% di possesso palla, un rigore sbagliato e 22 tiri a uno. Quel colpo di testa di Joel Pohjanpalo non è solo stato il primo, unico e decisivo tiro della Finlandia nel match, ma anche il primo ed unico gol della Nazionale finlandese in un Campionato Europeo di calcio.

Il debutto del Belgio, invece, ha avuto un sapore molto diverso: il sonoro 3-0 rifilato alla Russia è una partenza degna di una delle più credibili candidate alla vittoria finale – nelle ultime 24 partite giocate i Diavoli Rossi hanno perso solo una partita (20V, 3N) – e gli permette di approcciarsi alla seconda partita del girone con un morale decisamente diverso rispetto a Kjær e compagni. Inoltre, la squadra di Roberto Martinez ha vinto quattro delle ultime cinque partite agli Europei – tanti successi quanti nelle prime 13 partite nella competizione (4V, 2N, 7P) – incappando in una sola sconfitta. Il tecnico spagnolo ha messo nel mirino Guy Thys, che con otto successi alla guida del Belgio nei grandi tornei internazionali, è l’unico allenatore ad aver fatto meglio dell’attuale CT (sette).

Prima della sconfitta contro la Finlandia, la Danimarca non perdeva da cinque partite consecutive (4V, 1N), e l’ultima sconfitta era arrivata proprio contro il Belgio nella sfida di Nations League del novembre scorso. Grazie alla vittoria con la Russia, invece, la Nazionale belga continua la sua striscia di partite senza sconfitte cominciata ad ottobre (8V, 2N) durante la quale ha realizzato ben 27 reti (2.7 gol di media a partita). E i precedenti tra le due squadre ci dicono proprio che possiamo aspettarci una sfida ricca di gol: l’unico pareggio a reti bianche tra Danimarca e Belgio risale, infatti, al loro primo incontro in assoluto nell’aprile del 1922; da allora le due compagini hanno complessivamente segnato 52 gol nei 14 match in cui si sono incontrate, facendo registrare una media di 3.7 reti a partita.

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Tuttavia, nelle ultime 23 gare tra Europei e Mondiali la Nazionale danese non è mai riuscita a segnare più di due gol, cosa che invece le riuscì nel 1984 in occasione dell’unico precedentre tra le due formazioni tra Mondiali ed Europei, quando Arnesen, Brylle Larsen e Elkjær ribaltarono l’iniziale 2-0 belga. Guardando alla storia recente, però, le ultime due sfide tra Danimarca e Belgio sorridono ai Diavoli Rossi, che in caso di successo potrebbero registrare tre vittorie consecutive contro la Nazionale biancorossa per la prima volta nella loro storia.

La difesa danese avrà l’arduo compito di arginare lo strapotere fisico di un Romelu Lukaku che nell’ultima stagione con l’Inter, culminata con la vittoria dello Scudetto, ha fatto registrare i suoi migliori numeri nei top-5 campionati europei con 35 partecipazioni attive (24 gol e 11 assist). Anche con il Belgio l’attaccante classe ’93 sembra inarrestabile: dalla fine dell’ultima Coppa del Mondo è stato coinvolto in 26 marcature (22 gol e quattro assist) in 19 presenze, e le sue nove reti nei grandi tornei internazionali sono il miglior bottino di sempre per un giocatore belga.

Dall’altra parte, la Danimarca senza Eriksen perde una pedina fondamentale: dall’inizio delle qualificazioni per Russia 2018 il centrocampista classe ’92 aveva preso parte al 39% dei gol danesi in partite ufficiali con 23 gol e sette assist (30 su 77). In assenza del secondo giocatore più prolifico della storia della Danimarca (36 reti, secondo solo a Jon Dahl Tomasson con 50), Kasper Hjulmand si affiderà ai 17 gol complessivi di Braithwhite (nove) e Poulsen (otto) in fase offensiva, mentre nelle retrovie capitan Kjær – che con la prossima presenza raggiungerà proprio Eriksen a quota 109 in maglia biancorossa – cercherà di contenere quel Lukaku che tanti grattacapi gli ha già dato quest’anno nei derby meneghini.

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