Chi sono i calciatori del Milan che secondo Fonseca “non fanno tutto per vincere le partite”
Il successo del Milan contro la Stella Rossa a San Siro ha ridato spinta vitale ai rossoneri in chiave ottavi di finale. Era una gara da non fallire e così è stato grazie al gol risolutivo al 90′ di Abraham. Ma non ha scacciato i fantasmi delle polemiche e delle contestazioni con il pubblico indispettito da una gara sofferta oltre il dovuto e che ha vissuto momenti difficili. A tal punto che lo stesso Fonseca nel post partita ha usato parole di fuoco nei confronti dei giocatori: "Resta la sensazione che non abbiano fatto tutto per vincere".
Paulo Fonseca tira un sospiro di sollievo, la rete di Abraham per il 2-1 finale ha permesso di riguardare la classifica di Champions League con occhi diversi, quelli per cui con due partite ancora disputare basta una manciata di punti per entrare negli ottavi di finale. Ma solamente questa è la consolazione del tecnico milanista, furioso con la squadra a fine partita: approccio, atteggiamento, prestazione. Contro la Stella Rossa non ha visto nulla di tutto ciò e ha tuonato: "Non sono soddisfatto solamente guardando al risultato: certo abbiamo vinto, siamo in una buona posizione ma sono stanco di lottare contro alcune cose". E già dal campo si era intravista più tensione del dovuto tra tecnico e squadra.
Lo sfogo di Fonseca dopo Milan-Stella Rossa: con chi ce l'ha
Di certo tra i bocciati c'è un Theo Hernandez che ancora una volta ha deluso le aspettative: il francese è un fantasma rispetto alle passate stagioni e il feeling col tecnico sembra non essere mai sbocciato. Insufficiente e scostante, giù fisicamente e mentalmente ha regalato un'altra prestazione da dimenticare. Insieme a lui, capitan Calabria e un centrocampo che ha subito fin troppo la pressione avversaria: Reijnders si è preso una serata di pausa, Musah è stato il peggiore in assoluto, con sulla coscienza il pareggio della Stella Rossa, Loftus-Cheek in difficoltà fino all'infortunio, Chukwueze impalpabile e in costante errore tecnico. E poi, il solito Leao che alterna giocate da puro fuoriclasse a blackout inspiegabili che condizionano il rendimento complessivo di una squadra che manca di un vero e proprio leader.
Tensione tra Fonseca e il gruppo: Calabria lo ignora al momento del cambio
Che qualcosa non funzioni in casa Milan è evidente e le esternazioni di Fonseca sono state la certificazione di una situazione al limite che rischia di diventare polveriera. Nel corso della partita contro la Stella Rossa un episodio su tutti è stato fin troppo palese: al cambio con Emerson Royal, il capitano è uscito tra i fischi di San Siro e non si è nemmeno avvicinato a Fonseca. Proprio per evitare l'incontro con l'allenatore, ha costeggiato la panchina sui limiti dell'area tecnica: Fonseca lo ha rincorso per salutarlo, ma Calabria non lo ha degnato di uno sguardo. Altra immagine che la dice lunga del rapporto tra tecnico e giocatori.
Fonseca amaro, salva solo due giocatori del Milan: Abraham e Camarda
A che cosa si riferisce nello specifico, Fonseca non lo dice ma è chiaro il dito indice su chi sia puntato: i giocatori, che a suo dire lo hanno ancora una volta tradito. "La nostra squadra è una montagna russa, oggi bene e domani non lo so. Non è una questione di tecnica e tattica: c'è la sensazione di non aver fatto tutto per vincere". Non fa i nomi in TV, "prima voglio parlare con la squadra" ha sottolineato scuro e abbattuto in volto per una situazione che fatica a risolvere. Anche se delle indicazioni, le ha date e ben precise: della gara contro la Stella Rossa ha salvato solo due giocatori in campo, Abraham e Camarda: "È questo che voglio, giocatori pronti a morire per il Milan. Camarda e Abraham sono entrati con questo spirito e alla fine sono stati decisivi nella nostra vittoria"
Le "montagne russe" a cui si riferisce Fonseca: gli alti e bassi del Milan
Un malumore che il tecnico portoghese si porta dietro da tempo, visto che anche dopo il big match di Bergamo contro l'Atalanta si era sfogato lamentando un atteggiamento pessimo rivisto in campo. E quando parla di "montagne russe" spiega bene la situazione in chiave rossonera: in campionato il Milan è 7° con 6 vittorie 4 sconfitte e altrettanti pareggi e da settembre non è più riuscito a inanellare vittorie di fila; in Champions altri pericolosi alti e bassi, dall'apoteosi del Bernabeu allo spettacolo sconsolante con la Stella Rossa a San Siro. Risultato? Già lontanissimo dalla lotta scudetto e qualificazione agli ottavi ancora in gioco a due turni dalla fine.