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Chi gioca al posto di Neres nel Napoli, Conte cerca il sostituto: la mossa che può cambiare tutto

L’infortunio del giocatore del Napoli è serio, starà fuori 40 giorni saltando anche la sfida scudetto con l’Inter del 2 marzo. Chi prenderà il suo posto? Ngonge, Raspadori o Okafor i possibili sostituti a disposizione di Conte.
A cura di Maurizio De Santis
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L'infortunio di David Neres mette il Napoli nei guai. Il problema muscolare che aveva avvertito già contro l'Udinese è serio, lo terrà fuori per quaranta giorni costringendolo a saltare match importanti come contro la Lazio nel prossimo turno e fino all'Inter (scontro diretto in programma il 2 marzo, dopo la gara col Como). E molto alto è il rischio che non ce la farà a essere di nuovo a disposizione nemmeno per la sfida con la Fiorentina (9 marzo).

Chi gioca al posto di Neres: trovare la soluzione è un rompicapo

Chi giocherà al posto del brasiliano, bloccato da una lesione distrattiva del semimembranoso della coscia sinistra? Domanda a cui è difficile dare una risposta immediata. Sulla carta il sostituto dovrebbe essere lo svizzero, Okafor, arrivato in extremis a gennaio dopo il fallimento di tutte le trattative messe in piedi (Garnacho e Adeyemi su tutti, oltre a quella saltata per motivi burocratici con Saint-Maximin). Ma il tecnico salentino è stato chiaro in conferenza stampa sulle sue condizioni: in buona sostanza non lo ritiene pronto né per stato di forma (è stato messo a dieta) né per ambientamento con la sua metodologia di lavoro. E, più in generale, non era certo lui il profilo di giusto rinforzo che immaginava. L'ex milanista, che ha giocato scampoli di match contro l'Udinese, ora si ritrova reclutato in prima linea pur avendo un'autonomia di una ventina di minuti al massimo.

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L'assenza dell'ex di Ajax e Benfica è pesante. Doveva essere Neres il calciatore destinato a raccogliere il testimone del georgiano e adesso che s'è fatto male i partenopei si trovano in una situazione critica. A sinistra è emergenza piena, Antonio Conte dovrà fare i salti mortali e dare fondo a tutta la propria esperienza per riuscire a mettere l'ennesima toppa a una squadra che in quel settore del campo è rimasta sguarnita. Una situazione che a causa di una sequenza di acciacchi s'è acuita in negativo dopo il (non) mercato del club che a gennaio non è riuscito a trovare un sostituto all'altezza di Kvaratskhelia passato al Paris Saint-Germain. "Siamo stati quasi ricattati", è stata la spiegazione del ds Manna che ha chiarito cosa è successo nell'ultimo mese di operazione rivelatesi un buco nell'acqua.

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Le possibili soluzioni a disposizione di Conte

Non vi sono altre alternative? In teoria sì… ci sarebbe Ngonge: era stato messo ai margini e sul mercato, è rimasto solo perché il Napoli non è riuscito a colmare la falla che s'è aperta con l'addio di Kvicha. E dopo la prova offerta contro i friulani i partenopei possono solo augurarsi che cresca in fretta e rimedi alle sue lacune con la forza del carattere. E che Conte non avesse molta fiducia in lui lo ha confermato una scelta precisa fatta dall'allenatore: cucire addosso a Spinazzola (pure lui restato in azzurro dopo le ipotesi di cessione) il ruolo di esterno sinistro avanzato con Olivera a guardargli le spalle sulla corsia mancina. L'accanimento della sorte avversa è stato tremenda: sia l'ex Roma sia il difensore uruguagio sono infortunati.

Qualcosa andrà inventata, servirà rimescolare ancora una volta le carte appellandosi a quel che c'è (Raspadori, che può essere utilizzato alla bisogna) e all'opportunità di cambiare modo di stare in campo oltre che assetto tattico. Può darsi che Conte trovi la quadra ma è rassegnato all'idea di procedere di corta rosa e corto muso.

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