Chi era Andrea Rinaldi, all’Atalanta con Kulusevski e Bastoni: “A Bergamo sono diventato uomo”

Andrea Rinaldi non ce l'ha fatta. Il giovane calciatore di proprietà dell'Atalanta, in prestito al Legnano, è morto a soli 19 anni. Purtroppo l'aneurisma cerebrale che lo ha colpito mentre era alle prese con un allenamento nella sua abitazione, si è rivelato fatale. Tutto il mondo del calcio piange un ragazzo esemplare, che nel corso della sua breve carriera ha lasciato un segno importante soprattutto nelle Giovanili della squadra Bergamasca, quella in cui a suo dire "era diventato uomo" e in cui sognava di tornare un giorno, per fare magari il suo esordio in Serie A.
Chi era Andrea Rinaldi: le caratteristiche tecniche e il ruolo
Andrea Rinaldi aveva iniziato a coltivare il suo sogno di sfondare nel mondo del calcio con la maglia nerazzurra dell'Atalanta, che ha voluto ricordarlo con un bel messaggio. Arrivato a Bergamo giovanissimo, il classe 2000 si era subito contraddistinto in campo e fuori. Ragazzo "pulito", capace di farsi voler bene da tutti, e di unire sul terreno di gioco qualità e quantità in campo come il più classico dei centrocampisti moderni. Abile sia a giocare come centrale, che nelle vesti di mezzala, Rinaldi si è contraddistinto per un'intelligenza tattica che gli ha permesso di sfruttare a pieno la sua velocità, soprattutto negli inserimenti.
La carriera di Andrea Rinaldi e il sogno di seguire le orme dell'idolo Gattuso
Nella classica trafila con le Giovanili della Dea Andrea ha avuto modo di togliersi tante soddisfazioni: dal Trofeo Arco di Trento, allo Scudetto e Supercoppa Under 17 (vinti da sottoetà), fino a quella convocazione nella Nazionale under 18 che lo aveva riempito d'orgoglio. Il classico giocatore capace di dare sempre il massimo, e di gettare il cuore sempre oltre l'ostacolo. Spesso e volentieri infatti nella sua esperienza calcistica, Rinaldi si è mostrato più grande della sua età. Maturità, umiltà e voglia di apprendere per un giovane calciatore che non a caso aveva tra i suoi idoli Gennaro Gattuso. "È stata un'emozione enorme per me poterti conoscere. I tuoi valori e la tua mentalità sono le qualità che ti hanno reso Unico e sono le stesse che cerco di portare avanti anche io. Mi sono sempre ispirato a te e anche se oggi siamo stati avversari rimarrai sempre il migliore per me". Queste le sue parole a corredo di una foto del 2017 con l'attuale mister del Napoli
Lo splendido messaggio di Rinaldi per congedarsi dall'Atalanta
Nell'estate 2018 poi la separazione dall'Atalanta, con la speranza di un arrivederci magari in Serie A. In un lungo messaggio sui social Rinaldi annunciò il trasferimento all'Imolese, tra i professionisti, in Serie C, senza dimenticare i nerazzurri capaci di trasformare quel "ragazzino timido, spaventato, emozionato" in un un uomo. Senza dimenticare il gruppo e quei compagni tra cui anche Bastoni, Kulusevski e Carnesecchi, diventati una vera e propria famiglia: "La cosa più dura però è lasciare compagni di squadra che con il trascorrere del tempo sono diventati dei veri amici e soprattuto fratelli che mi hanno sempre dimostrato grande stima e grande affetto sia dentro che fuori dal campo. Siete e rimarrete sempre nel mio cuore". Poi la Serie D, con il Mezzolara prima e il Legnano poi, sempre inseguendo il pallone, sempre inseguendo quel sogno spezzato troppo in fretta.