Chi è Vincenzo Grifo, il bomber anti-Juve del Friburgo diventato grande fuori dall’Italia
Nella vita si è sempre sentito italiano, come racconta il suo passaporto, anche se è nato in Germania e lì ha realizzato il sogno di diventare un calciatore professionista. Questa volta però Vincenzo Grifo vorrebbe giocare un brutto scherzo all'Italia e arrecare qualche dispiacere alla Juventus nella sfida contro il Friburgo.
L'attaccante italiano sarà a Torino per l'andata degli ottavi di finale dell'Europa League, un obiettivo da inseguire e che potrebbe rilanciarlo anche agli occhi di Roberto Mancini per una nuova convocazione in Nazionale.
Contro i bianconeri non sarà una gara facile, ma il suo Friburgo ha qualità importanti sottolineate anche da Kostic che si è complimentato con lui alla vigilia della partita: "Credo che la Juventus sia fantastica, hanno tanti grandi giocatori. Giocheremo la gara migliore che possiamo, meritiamo la stima che ci ha dato Kostic. Giocare con la Juve è bello. Ci siamo arrivati col gruppo, abbiamo dimostrato di poter essere qui. Ce lo siamo veramente sudato".
Con gli Azzurri Grifo ha giocato otto partite in tutta la carriera, conquistando la fatidica chiamata senza aver mai messo piede in Serie A: nel 2012 lo aveva cercato la Lazio, ma ha scelto di restare vicino alla famiglia, di origine italiana ma residente a Pforzheim.
L'unico club in grado di fargli cambiare idea potrebbe essere l'Inter, punto debole dell'attaccante cresciuto calcisticamente nell'Hoffenheim, dove ha condiviso lo spogliatoio anche con un campione d'Europa come Roberto Firmino.
L'avventura in Bundesliga
Dopo una girandola di prestiti passa al Borussia Mönchengladbach, ma la sua avventura finisce male ed è così costretto a tornare al club dove tutto è cominciato, con un bottino sconfortante di 0 gol e 0 assist in 17 presenze.
Dal 2019 veste la maglia del Friburgo, squadra in cui aveva già giocato disputando la Serie B tedesca tra il 2015 e il 2017: lì è maturato e da trequartista si è trasformato in un esterno elegante e con l'ottimo fiuto per il gol, caratteristica che quest'anno lo ha portato a segnare 14 reti in tutte le competizioni.
Non ha perso poi l'abilità sui calci piazzati, il suo vero marchio di fabbrica: ai tempi del Karlsruher restava per almeno 30 minuti oltre la fine dell'allenamento per provare le punizioni, un lavoro che lo ha trasformato in un vero specialista.
Per Grifo era diventata davvero un'ossessione, da condividere con un compagno di squadra speciale, Calhanoglu: "Io e Hakan siamo molto amici, ogni tanto ci sentiamo. Ci conosciamo da 10 anni, mi ricordo che dopo le partite andavamo sempre in treno insieme e parlavamo di punizioni. Anche dopo l'allenamento ci fermavamo per tirare qualche punizione."
L'amore per il calcio gli è stato trasmesso dalla famiglia che da sempre lo ha incoraggiato a seguire il suo sogno. A 3 anni, in occasione del suo primo allenamento, il nonno gli regalò un maglione indossato da Roberto Baggio che il piccolo Grifo indossava ogni notte come pigiama. Leggenda o meno, il cimelio gli ha davvero portato fortuna.
L'esordio in Nazionale nel segno di Baggio
E proprio come il suo idolo nel Mondiale del 1994, anche Vincenzo Grifo ha avuto l'onore di indossare la maglia numero 10 dell'Italia. Il 20 novembre 2018 Roberto Mancini lo fa esordire in Nazionale maggiore contro gli Stati Uniti, un traguardo atteso per tutta la vita.
Con la stessa maglia del suo idolo gioca 45′, ma per la prima gioia in azzurro ha dovuto attendere due anni, fino alla doppietta contro l'Estonia. I due gol conto l'Albania dello scorso novembre chiudono il contro dei gol di Grifo con l'Italia: 4 in 8 presenze, conditi da 3 assist.
Nei primi anni della sua carriera era osservato speciale anche da parte della Germania, ma nel 2013 l'Italia se lo assicurò tramite la convocazione dell'Under 20 guidata da Chicco Evani, il primo CT a credere in lui quando ancora non era titolare all'Hoffenheim.
Grifo: "La Serie A? Il mio sogno da bambino"
La Nazionale resta il suo chiodo fisso e in conferenza stampa non ha nascosto la volontà di vestire la maglia azzurra ancora una volta: "Ho fatto tante gare in Nazionale che sono andate bene, con un paio di gol. Sono da tanti anni che sono in azzurro: i tifosi sanno il mio nome".
La Serie A invece non è più un'ambizione per Grifo. In passato sono arrivate per lui diverse tentazioni, ma in Bundesliga ha trovato la sua dimensione ideale e di cambiare campionato non se ne parla, almeno per il momento: "Sto bene qui, in estate ho rinnovato, la squadra mi supporta, la città mi stima. La Serie A è un sogno, l'ho detto tante volte, ma lo era da bimbo".