Chi è Todd Boehly, il nuovo proprietario del Chelsea acquistato per 4.25 miliardi di sterline
Il Chelsea è stato venduto, passa nelle mani di Todd Boehly già comproprietario dei Los Angeles Dodgers (club di baseball che gioca nella Major League americana). È lui alla guida del consorzio che – sostenuto da Clearlake Capital, Mark Walter e Hansjoerg Wyss – ha rilevato a società di Stamford Bridge dall'ex presidente, Roman Abramovich. Un percorso obbligato per il magnate russo, stritolato dalla morsa delle sanzioni del governo britannico e costretto a disfarsi della creatura che aveva portato a un livello di competitività molto alto, a vincere in Inghilterra come in Europa.
Le voci più allarmanti sul futuro dei Blues sono così silenziate dalla trattativa chiusa e formalizzata nelle ultime ore, annunciata dal tabloid Telegraph e successivamente confermata da un comunicato ufficiale del club con indicazione delle cifre e dei termini dell'accordo. I timori erano scaturiti dalla presunta volontà di Abramovich di esigere – a dispetto da quanto promesso – un prestito di 1.6 miliardi di sterline, inserendo al restituzione a mo' di clausola sospensiva.
Quattro miliardi e rotti di sterline (circa 5 miliardi in euro) è la somma che sarà versata per l'acquisizione del Chelsea, una transazione che ha bisogno ancora dell'avallo del Regno Unito ma, di fatto, già segna la fine di un'epoca. Una parte della cifra (2.5 miliardi di sterline) confluirà verso un conto bancario attualmente congelato – la cui operatività sarà soggetta ad approvazione e controllo del governo – e sarà interamente devoluta in beneficenza (ne aveva parlato lo stesso ex massimo dirigente). Un'altra porzione (1.75 miliardi) sarà sfruttata per immettere capitale fresco nelle casse della società e garantire investimenti "in Stamford Bridge, Academy, Women's Team e Kingsmeadow e continui finanziamenti per la Chelsea Foundation".
Affare fatto? Sì ma il closing vero e proprio avverrà a fine maggio "fatte salve tutte le necessarie approvazioni normative". La comunicazione è arrivata a mese di un mese dalla scadenza dell'attuale licenza operativa del club, fissata per il 31 maggio: alla luce dell'evoluzione delle trattative, non ci sono più rischi per la sopravvivenza dei Blues e del titolo tanto nel campionato inglese quanto nelle Coppe europee.
Il gruppo Boehly ha avuto la meglio rispetto a un'offerta che era stata messa sul tavolo dal miliardario britannico Jim Ratcliffe. Non era stata l'unica proposta respinta, il "no, grazie" era stato riferito anche ad altri due consorzi: l'uno guidato dal comproprietario dei Boston Celtics, Stephen Pagliuca, e dall'ex presidente della British Airways, Martin Broughton, erano escluso dalla procedura di gara; l'altro, che faceva riferimenti ai proprietari dei Chicago Cubs, la famiglia Ricketts, si è ritirato dalle trattative.