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Chi è Milena Bertolini, l’allenatrice che ha fatto grande l’Italia femminile

Dopo tanti anni di calcio e tante squadre da calciatrice e allenatrice, oggi Milena Bertolini è il ct della nostra Nazionale, scintillante ai Mondiali di Francia 2019 e pronta a stupire anche in questi Europei inglesi.
A cura di Jvan Sica
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Milena Bertolini è il ct dell'Italia femminile e guiderà le azzurre agli Europei di calcio femminile 2022. Se si scorre la storia dell’allenatore della nostra Nazionale si comprende perfettamente il lungo viaggio del calcio femminile in Italia, riconoscendo da dove siamo partiti a dove siamo arrivati adesso (ma anche questa è solo una tappa intermedia). Il primo campionato di calcio femminile in Italia è datato 1968 e Milena Bertolini pochi ani dopo inizia a giocare nella squadra della sua città, la Correggese, partecipando però solo ai campionati CSI, in formazioni miste come era possibile fino ai diciotto anni di età. Nel 1984 entra in una squadra femminile, la Reggiana, dove resta tre anni, riuscendo a vincere il campionato di B e a salire in A nel 1986.

La carriera di Milena Bertolini

Per la sua instancabile voglia di conoscere, testarsi e capire il calcio, Bertolini inizia da quel momento in avanti una vera e propria odissea piena di spostamenti e squadre, quasi sempre appena arrivate in serie A che si affidano a lei per registrare la fase difensiva. Milena Bertolini giocherà a Prato, Sassari, Bologna, Agliana, nel Fiammamonza, per poi giocare due anni in uno squadrone, il Modena che in attacco poteva schierare Carolina Morace e Patrizia Panico, le nostre due più grandi goleador.

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Dopo i due anni a Modena con la vittoria di due scudetti consecutivi, a cui aggiungere anche quello del 1990-91, vinto di ritorno alla Reggiana per quella singola stagione, Bertolini termina la carriera giocando ancora nel Pisa e nel Foroni. Tante squadre, tante esperienze, questo era il calcio femminile negli anni ’80 e ’90, per chi voleva e poteva, bisognava cambiare in continuazione squadra, il professionismo era ancora lontanissimo da venire e a questo punto era molto meglio scegliere progetti che ti mettessero al centro del discorso.

Gli inizi da allenatrice e la nomina a ct della Nazionale femminile

Con la stessa mentalità Bertolini inizia anche ad allenare, non prima di aver ottenuto nel 1999 il diploma di preparatore atletico professionista a Coverciano e la laurea in scienze motorie e sportive presso l'Università di Bologna nel 2001. È una delle tre allenatrici italiane a possedere il titolo per poter allenare anche una squadra maschile di Serie A.

Prima sceglie il Foroni, la squadra con cui aveva terminato la carriera da calciatrice, vincendo un campionato nel suo primo anno da allenatrice capo, per poi tornare da una suo vecchio amore, la Reggiana, dove allena per ben 7 anni dal 2004 al 2011. In città non allena soltanto, tanto è vero che assume anche l’incarico di consigliere provinciale nell'amministrazione provinciale di Reggio Emilia. Non vince lo scudetto, ma la sua squadra gioca divinamente e sforna talenti, così che Milena Bertolini è premiata per tre volte di seguito con la Panchina d’oro.

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Purtroppo la Reggiana si smonta, cose che accadevano spesso nel calcio femminile degli anni di cui stiamo parlando, e Bertolini è “costretta” a trovare un’altra squadra. Questo ennesimo spostamento forzato sarà la sua fortuna. Sceglie il Brescia, la squadra che sta costruendo un ciclo vincente e con lei in panchina vince due scudetti, due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane.

Dopo aver vinto la quarta panchina d’oro, la Federazione finalmente decide di metterla al timone della Nazionale e oggi tante ragazze del suo grande Brescia, poi passate alla Juventus, formano la spina dorsale della squadra che ha fatto un’ottima figura ai Mondiali 2019 in Francia e oggi vuole cercare la sua piccola grande impresa in questi Europei.

In tutti questi anni di calcio Milena Bertolini è riuscita a capire, promuovere e seguire i cambiamenti del suo sport. È il nostro riferimento principale e da lei bisogna ripartire appena finito l’Europeo per un nuovo ciclo, si spera, ancora migliore, perché dove siamo adesso per lei e per il movimento è solo una fase intermedia e in campo e non solo non si può prescindere da Milena Bertolini.

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