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Chi è Magnanelli, la nuova mente della Juventus voluta da Allegri: c’è lo zampino di De Zerbi

Contro l’Udinese si è vista una Juventus molto diversa rispetto al passato e assai più aggressiva e propositiva. Merito del nuovo collaboratore di Allegri Francesco Magnanelli.
A cura di Marco Beltrami
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La Juventus ha iniziato la Serie A 2023/2024 in maniera convincente travolgendo l'Udinese alla Dacia Arena. Al di là del risultato perentorio, a impressionare è stata la prestazione della squadra di Allegri: era da tempo infatti che non si vedeva una Juve così brillante e aggressiva. Certo, siamo solo ai primi 90′ della stagione, ma la sensazione è che ci sia stato un cambio di rotta in cui un ruolo importante è quello che sta giocando uno dei volti nuovi della Vecchia Signora. Non un calciatore, ma un collaboratore di Allegri, ovvero Francesco Magnanelli.

L’ex centrocampista è arrivato a Torino in questa finestra di mercato, fortemente voluto proprio da Max che lo ha allenato al Sassuolo nella stagione 2007/2008 e che ha visto in lui una risorsa che può rivelarsi utilissima alla causa. Da giocatore il classe 1984 si è contraddistinto per intelligenza tattica e quantità, lasciando un segno memorabile in Emilia, dove è diventato il primatista di presenze nella storia del club neroverde (il Sassuolo ha ritirato la sa maglia numero 4).

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Una vita per il calcio quella di Magnanelli che si è dato subito da fare per intraprendere una nuova carriera da allenatore, ottenendo la licenza UEFA A che gli permette di lavorare come allenatore in seconda in Serie A e B. Ecco nella scorsa stagione l’esperienza al fianco di Dionisi sempre nel Sassuolo. Poi la chiamata di Allegri al quale è stato impossibile dire di no, con la prospettiva di lavorare per il cambio di marcia della nuova Juventus, reduce da annate deludenti. E infatti la mano di Magnanelli si è vista già nelle amichevoli estive, con un atteggiamento diverso in campo della formazione bianconera soprattutto a livello offensivo.

D'altronde questa è stata l'occasione anche per provare a mettere in pratica quanto appreso anche durante gli anni con De Zerbi alla guida del Sassuolo, con l'attitudine a costruire il gioco dal basso con le linee molto vicine. Magnanelli è stata la voce in campo dell'attuale allenatore del Brighton. E la Juventus sembra avere prodotto un cambio di marcia, al netto dell'apporto degli ultimi arrivati Weah e Cambiaso che sicuramente hanno dato un contributo importante nella prima partita di Serie A. Evidente un cambiamento soprattutto dal punto di vista tattico e di mentalità: pressing molto alto, grande aggressività e movimento e voglia di imporre il proprio gioco.

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Tutti fattori che hanno inciso in maniera netta nella partita di Udine, chiusa già dopo i primi 45′. La conferma che le cose stanno cambiando e del peso specifico di Magnanelli è arrivata da uno dei protagonisti del trionfo, ovvero Federico Chiesa che ha giocato da attaccante, più vicino alla porta. A DAZN, l'ex viola ha dichiarato: "Dobbiamo giocare così, non chiuderci sempre dietro, questo è il calcio moderno. Oggi lo abbiamo dimostrato. Mi trovo bene, non siamo fermi, ci muoviamo, è quello che ci chiede il mister anche da quando è arrivato Magnanelli. Proviamo molte cose. Mi trovo bene".

Insomma la mano di Magnanelli si vede, per una Juventus che vuole tagliare i ponti con il passato e giocare in maniera più "europea". Il vero colpo del mercato estivo della Juventus potrebbe dunque non essere un calciatore, ma il nuovo collaboratore di Allegri Magnanelli. E se il buongiorno si vede dal mattino, allora Allegri può essere soddisfatto: ha saputo pescare bene.

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