Chi è Joselu, eroe del Real Madrid che cercava link per lo streaming e ora farà la finale di Champions
Che storia quella di Joselu, l'attaccante della Provvidenza che con la sua doppietta ha regalato la finale di Champions League al Real Madrid. Carlo Ancelotti lo ha mandato in campo quando mancavano pochi minuti, il Bayern era in vantaggio e a Nacho era stato annullato il gol del pareggio per aver spintonato Kimmich.
Due dei suoi primi 3 tocchi fatti da quando è entrato (81°) si sono rivelati gemme preziose, gol pesantissimi che hanno schiantato i bavaresi tra l'88° e il 91°. Ha dato ai tedeschi un segno di pace: il primo su papera clamorosa di Neuer, fino allora insuperabile; il secondo col brivido del controllo al Var.
Preso in prestito, è costato solo 1.5 milioni di euro
Il calciatore eroe della serata di Coppa contro il Bayern Monaco è l'uomo del destino, di quelli che la sorte trasforma in protagonisti inaspettati: ai blancos è costato appena 1.5 milioni di euro, quanto basta per prendere in prestito con diritto di riscatto dall'Espanyol quel calciatore che serviva a corredo della rosa.
A 34 anni Joselu ha scritto con le prodezze del ‘9' (ma che sulle spalle ha il numero 14) la sua favola bella iniziata nel 2012 quando, con un messaggio postato su Twitter il 23 agosto, chiedeva ai follower "un link buono" per vedere la partita delle merengues in Supercoppa di Spagna contro il Barcellona. Nemmeno nei sogni più azzardati immaginava di sentire il suo nome rimbombare nel Santiago Bernabeu: invece, è successo davvero.
"In area è molto pericoloso e avevamo bisogno di uno come lui in quel momento della partita". La mossa della disperazione di Ancelotti s'è rivelata quello dello scacco matto: prende il posto di Valverde e ribalta il match. Chi l'avrebbe mai detto. "A inizio stagione molte persone dubitavano di me, ma il lavoro e la fiducia di tutto il club si sono rivelati fondamentali", ha spiegato il calciatore.
Dal Celta fino ai blancos, ha cambiato 10 squadre in 15 anni di carriera
José Luís Sanmartín Mato (è il nome di battesimo) è nato in Germania: il bomber che ha steso il Bayern è originario di Stoccarda. La città tedesca gli ha dato solo i natali, nelle vene scorre sangue galiziano. Vi tornò quando aveva 4 anni e da allora il calcio per lui ha parlato solo la lingua spagnola. Dalle giovanili del Celta fino al Real Madrid, in 15 anni di carriera il giocatore ha cambiato 10 squadre, tra cui il Castilla… la squadra B delle merengues nella quale giocava con Nacho e Carvajal che oggi ha ritrovato.
Hoffenheim, Francoforte, Hannover i tre club della Bundesliga che lo hanno accolto prima del trasferimento in Inghilterra, allo Stoke City. Torna in patria, al Deportivo La Coruna, poi fa di nuovo i bagagli e varca ancora la Manica per indossare la maglia del Newcastle. La valigia resta sul letto, non ha senso disfarla. Pochi mesi e farà il viaggio a ritroso: vola in Spagna passando tra Alaves ed Espanyol (attuale detentore del cartellino) poi arriva la chiamata tanto attesa del Real Madrid.
Media gol pazzesca in Champions: segna ogni 54 minuti
Joselu ripaga la fiducia segnando 9 gol in 1494 minuti giocati nella Liga, 2 in Coppa del Re in 130′, 1 in Supercoppa (gli sono bastati 19 minuti), 5 in questa edizione della Champions su 10 tiri fatti e appena 268 minuti in campo. E sì, è lui l'uomo della Provvidenza. Magari, anche a Wembley.