Chi è Ivana Knoll, la tifosa croata ai Mondiali che sta diventando ricca provocando il Qatar
Dopo la vittoria della Croazia contro il Giappone, Ivana Knöll ha condiviso sui social un video ironico e ammiccante: aveva dinanzi a sé una porzione di sushi e la mangiava con gusto impugnando le bacchette con agile dimestichezza. È una tifosa speciale di Luka Modric ("è il mio calciatore preferito, anche il migliore secondo me") e Josko Gvardiol ("il più bello per me") e in Qatar ha fatto (e fa) parlare di sé per l'outfit sexy abbastanza che nel Paese arabo sarebbe da galera, considerati la condizione della donna, la questione dei diritti civili che è un nervo scoperto, il rigore morale/politico/religioso che permea le leggi.
Modella, nata in Germania da genitori croati e poi trasferitasi a Zagabria, influencer, ex miss Croazia, ballerina di pole dance e danza del ventre sono i tratti che scandiscono la carta d'identità della fan balcanica. La notorietà globale l'è piovuta addosso grazie alla sua presenza lì, in quell'angolo di mondo dove ogni lembo del corpo femminile deve essere adeguatamente coperto. La vedi girare sugli spalti, nelle strade e in altri luoghi pubblici con un dress code "illegale" e ti chiedi come sia possibile che sia ancora a piede libero.
Gli abiti succinti, che lasciano davvero poco spazio all'immaginazione, le hanno consegnato le luci della ribalta in uno Stato dove una gonna un po' più corta è vietata. Ginocchia, pancia, petto, spalle… tutto deve essere celato e il capo raccolto in un velo (Hijab) che fa da cornice al viso lasciando appena intravedere i capelli. E Knöll di nascosto ha proprio nulla.
"Certo, sono rimasta scioccata – ha ammesso in un'intervista, raccontando la propria esperienza -. Mi sentivo nello stato d'animo di chi dice: oh mio Dio, non ho nemmeno i vestiti per coprire tutto questo. Ma ero arrabbiata perché non sono musulmana e se noi in Europa rispettiamo l'hijab e il niqab credo anche che si debbano rispettare il nostro stile di vita, la nostra religione. Mi vesto così, indosso bikini perché sono una cattolica che è qui per i Mondiali".
Nonostante le scollature generose e indumenti appariscenti (sempre a scacchi rossi e bianchi, abbinamento da fedelissima che richiama la bandiera della Croazia) almeno finora non ha avuto guai né problemi giudiziari. Anzi, le critiche più severe sembrano le siano giunte dalla patria, dove più di qualche utente non le perdona tanto esibizionismo.
C'è un una breve clip in particolare che è stata molto contestata, ne parla con stupore la stessa modella. Sembra cadere dalle nuvole quando commenta la sequenza condivisa sui social attraverso Instagram.
"Non avevo idea che il mio video mentre camminavo in bikini in riva al mare sarebbe diventato così virale – ha aggiunto Knöll -. Tutto il paese ne parla. Tutti qui mi conoscono ma vedo che mi accettano per come sono. Non ho mai avuto paura di essere arrestata e non credo di poter fare del male a qualcuno avendo addosso un costume di quel tipo. Ma se questa cosa giustifica un arresto, allora che mi arrestino".
Non accadrà di vederla condotta dietro le sbarre ma il fatto che goda di tanta libertà non è detto che sia sinonimo di approvazione e tolleranza. Prima su Twitter e poi durante un intervento a talkTv, nel corso del programma di Piers Morgan, l'imprenditore e uomo d'affari qatariota, Mohammed Hassan Al-Jefairi, ha fornito un'altra versione dei fatti rispetto al clamore mediatico suscitato anche dalle foto che le sono state scattate negli impianti.
"Solo per vostra informazione – ha scritto su Twitter e poi ammesso anche in diretta -, scattano una foto perché a loro non piace il modo in cui è vestita. È un abbigliamento contrario alla nostra cultura. Potete confermare la notizia con qualsiasi qatariota locale. Vorremmo invitare Ivana a imparare qualcosa sulle persone con un punto di vista diverso, persone che potrebbero non essere d'accordo con lei. Siamo abituati a ricevere molti ospiti diversi da noi".
È la spiegazione espressa da Al-Jefairi che, contestualmente, ha invitato la donna a provare anche una tenuta differente, più in linea con i codici e la tradizione del Paese arabo. "Sono convinto che starebbe benissimo anche se avesse addosso un abaya (indumento femminile lungo fino ai piedi, in genere di colore scuro, ndr)".
Sorpresa, oltre più rosea aspettativa. La sexy tifosa della Croazia lo confessa nelle interviste che le hanno richiesto da ogni parte del mondo. A suo modo è diventata una star e gli effetti, la ricaduta sulla sua community, hanno avuto un impatto dirompente.
Basta dare un'occhiata alla progressione dei follower che in poco meno di un mese è passata da circa 600 mila "seguaci" a più del doppio (quasi 1 milione e 300 mila), con una stima media giornaliera di +35 mila e rotti "mi piace" alla sua pagina Instagram. Il 5, 6 e 7 dicembre sono stati i giorni più proficui grazie all'aumento esponenziale registrato sui social.
La domanda adesso è: cosa farà dopo i Mondiali, quando si saranno spenti i riflettori sul Qatar, gli stadi e la stessa Croazia? Knöll non si perde d'animo ed è decisa a mettere a frutto tanta notorietà, trovare il modo di monetizzare e diventare ricca cavalcando l'onda della popolarità.
A un giornale croato ha rivelato: "Ho ottenuto un visto di lavoro per gli Stati Uniti un mese fa. Prima del Qatar ero a Miami per fare tutto il necessario per i documenti, l'appartamento tutto il resto. Ma adesso vedrò come gestirmi. Forse resterò in Europa o andrò in America… sto ricevendo molte offerte".