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Chi è il paracadutista di Greenpeace atterrato in campo prima di Francia-Germania

Il protagonista del fuori programma a pochi minuti dall’inizio di Francia-Germania, che ha vinto un paracadutista atterrare sul campo dell’Allianz Arena ferendo due persone, è un 38enne attivista di Greenpeace originario del Baden-Wurttemberg. L’uomo, che avrebbe dovuto limitarsi a far cadere una grande palla gialla all’interno dello stadio, è stato arrestato dalla polizia bavarese.
A cura di Valerio Albertini
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Ieri sera si è verificato l'ennesimo colpo di scena degli Europei. Poco prima del fischio d'inizio di Francia-Germania, la sfida più attesa in questo primo turno della fase a gironi di Euro 2020, un paracadutista ha invaso il campo dell'Allianz Arena di Monaco di Baviera. Prima di atterrare sul prato, però, l'uomo ha ferito due persone con l'elica del mezzo, causando attimi di paura e shock allo stadio. Si tratta di un 38enne attivista di Greenpeace, organizzazione non governativa ambientalista, originario del Baden-Wurttemberg, terzo Land tedesco per estensione e popolazione con capitale Stoccarda.

In realtà, il paracadutista non sarebbe dovuto atterrare nello stadio. Secondo i piani di Greenpeace, avrebbe dovuto soltanto sorvolare l'impianto e far cadere una grande palla gialla al centro del campo per protestare contro la Volkswagen, uno degli sponsor della competizione, accusata di vendere auto dannose per il clima. Infatti, sul paracadute dell'uomo era in bella mostra la scritta "Kick out oil", ovvero "Basta con il petrolio".

L'attivista, però, è rimasto impigliato in un cavo d'acciaio che sorreggeva la spidercam e, andato nel panico, ha deciso di atterrare in maniera incontrollata in campo, colpendo con il motore un paio di persone ed evitando, fortunatamente, di finire in tribuna, dove avrebbe potuto recare seri danni agli spettatori. Due uomini, però, sono stati comunque colpiti dall'elica del paracadute e sono stati trasportati in ospedale. Tra loro anche un tecnico di una tv, colpito alla testa e soccorso dal medico sociale della nazionale francese.

La condanna delle autorità bavaresi e le scuse di Greenpeace

Una volta finita la sua corsa in cielo, è stato aiutato da Antonio Rudiger a rialzarsi e portato via dalla polizia di Monaco, che l'ha immediatamente arrestato. Ora, quest'ultima sta indagando su diversi reati commessi dal paracadutista, mentre il suo mezzo è stato sequestrato. Molto duro il commento del quartier generale delle forze dell'ordine bavaresi, che hanno definito il gesto irresponsabile e notevolmente rischioso per la vita umana, e quello del primo ministro Markus Soder, che ha annunciato conseguenze per quanto accaduto: "La vicenda sarà analizzata con precisione, quanto accaduto è una grave violazione. Non si tratta di un reato banale". Anche la federcalcio tedesca e la Uefa si sono unite alla condanna, con quest'ultima che ha definito quanto accaduto "un'azione pericolosa".

Immediate sono arrivate le scuse di Greenpeace, che ha voluto sottolineare la bontà delle intenzioni del gesto, anche se non si è concretizzato come avrebbe dovuto:

Questa protesta non era stata pensata per interrompere il gioco o far male a qualcuno. Speriamo che tutti stiano bene e che nessuno sia rimasto ferito gravemente. Le azioni di Greenpeace sono sempre pacifiche e non violente. Sfortunatamente, questa volta non tutto è andato secondo i piani. Ci scusiamo per il fatto che, a causa di un guasto tecnico, sia stato messo in atto un atterraggio di emergenza e qualcuno sia rimasto ferito di conseguenza.

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