Chi è il calciatore della Roma scaricato da Mourinho: “Gli ho detto di trovarsi un’altra squadra”
Chi è il calciatore della Roma scaricato da Josè Mourinho? Chi è quello che ha tradito la squadra con il suo atteggiamento non professionale? Chi è quello che a gennaio sarà costretto a trovarsi un'altra sistemazione? Proprio così, a giudicare dalla decisione dell'allenatore non sembra esserci più spazio per lui in giallorosso.
Il tecnico portoghese non fa giri di parole e, anche se evita di fare pubblicamente il nome del giocatore incriminato e che gli ha fatto perdere la pazienza, il tenore delle frasi che esprime durante le interviste dopo il pari col Sassuolo è molto chiaro. Lascia intendere quale possa essere stato il tono usato nel faccia a faccia avvenuto poco prima nello spogliatoio.
"A gennaio deve trovarsi una squadra…", poche parole che valgono come una sentenza sulla bocciatura totale da parte dell'allenatore che al giocatore avrebbe perdonato tutto tranne tranne una cosa sulla quale non potrebbe mai transigere: l'atteggiamento poco professionale che ha finito col pesare in maniera decisiva sul risultato e su un successo sfumato nel finale che ha reso la classifica più incerta nella corsa alla zona Champions League.
Mourinho tace, né fornisce indicazioni particolari per suggerire l'identità del ‘colpevole'. "Gliel’ho già detto nello spogliatoio, una cosa che non faccio spesso. Ho avuto 16 giocatori in campo, mi è piaciuto l’atteggiamento di 15 e non di uno". S'è limitato a questo nel confessare tutto il disappunto per ‘un'occasione persa. Ma ci sono una serie di indizi che possono essere rivelatori e lasciano supporre (ma è molto più di un'ipotesi) che il personaggio in questione sia un difensore.
Chi? Karsdorp, subentrato nella ripresa al posto di Celik e protagonista in negativo sia per un approccio del tutto sbagliato, ‘molle' come si dice in gergo, sia per la disattenzione commessa in occasione dell'azione che ha portato al pareggio del Sassuolo. È lui che si perde Laurentié: gli scivola via sotto il naso e poco dopo la rete di Pinamonti aprirà il processo per direttissima da parte di Mou nei suoi confronti.
Avverrà all'interno dello spogliatoio, l'uno di fronte all'altro. Soli, perché l'allenatore chiederà di parlare solo con lui contestandogli di non essere mai riuscito a entrare in partita, aver perso (male) tutti i duelli, sbagliato cross e – cosa peggiore – non essere riuscito a essere efficace nella sua zona di competenza.
Il laterale difensivo olandese ha raccolto in stagione 11 presenze, di cui 9 in Serie A (ne ha saltate 4 per infortunio al ginocchio) e 2 in Europa League. Con lui il tecnico ha perso la pazienza. Agli errori commessi in campo (a Udine si addormentò lasciando il segno in calce a una sconfitta pesantissima) si sono aggiunti episodi altrettanto spiacevoli, come accaduto in occasione di Roma-Napoli e del diverbio con Irrati. Il bonus di fiducia si è esaurito, questa volta Mourinho con lui è stato molto netto.
