Chi è Filip Stankovic, il figlio di Dejan che fa il portiere e gioca nell’Inter di Conte
Neanche il tempo di sorridere di fronte ai nuovi acquisti arrivati dal mercato invernale, che Antonio Conte è nuovamente alle prese con altri infortuni importanti. Per la trasferta di Udine, crocevia fondamentale per i nerazzurri (reduci da tre pareggi e attesi dal derby), il tecnico dovrà fare a meno anche di Samir Handanovic. Lo sloveno ha infatti ‘marcato visita' per un problema al dito di una mano, ed è rimasto in infermeria a Gagliardini, Sensi e Borja Valero.
Complice l'assenza di Tommaso Berni, squalificato insieme a Lautaro Martinez, Conte sarà dunque costretto a schierare Padelli e a sedersi in panchina di fianco a Filip Stankovic: portiere della Primavera allenata da Madonna e figlio dell'indimenticato Dejan. Il classe 2002 figura infatti tra i convocati per la trasferta alla ‘Dacia Arena' e rischia di seguire la prima squadra, qualora Handanovic non riuscisse a recuperare, anche nell'imminente stracittadina contro il Milan.
Chi è Filip Stankovic
Già protagonista nelle giovanili nerazzurre insieme a Sebastiano Esposito (attaccante che sarà in campo a Udine a causa dell'assenza di Lautaro Martinez), Filip Stankovic è nato a Roma il 3 gennaio del 2002 ed è il secondo dei tre figli di Dejan Stankovic: uno degli eroi del ‘Triplete' interista. Il ragazzo, che nella scorsa estate fu aggregato ai ‘grandi' per il ritiro estivo di Lugano e successivamente inserito anche nella lista Champions, nella sua ‘carriera' nerazzurra ha già vinto (da capitano) anche il campionato Under 16: titolo conquistato grazie alla vittoria in finale contro la Juventus.
Il mito Julio Cesar e il mentore Castellini
Sempre al fianco di papà Dejan e pronto a parare i tiri dei suoi primi avversari (i fratelli Aleksander e Stefan, diventati centrocampisti come il padre), Filip Stankovic è cresciuto nel mito di Julio Cesar e ha imparato i trucchi del mestiere da un altro grande eroe dei pali: Luciano Castellini, dal 2001 al 2014 allenatore dei portieri alla Pinetina. Il ricordo delle prodezze del brasiliano e i consigli del preparatore brianzolo, gli torneranno utili anche a Udine quando sentirà tutta l'emozione della sua prima panchina nerazzurra.