Chi è Blessin, il nuovo allenatore del Genoa: una telefonata di Rangnick gli ha cambiato la vita
Il Genoa ha annunciato Alexander Blessin come nuovo allenatore. L'allenatore tedesco ha 48 anni e i rossoblù, pur di averlo, hanno pagato la clausola rescissoria ai belgi dell'Oostende (club in cui militava l'allenatore prima dell'arrivo in Liguria) pari a 1,5 milioni di euro. Un investimento importante per un tecnico a dir poco sconosciuto nel panorama calcistico europeo, ma che porta con sé un background assolutamente di grande spessore. Blessin si è ritirato dal calcio giocato nel 2012 quando aveva 39 anni.
La sua non è stata una carriera proprio esaltante, vissute soprattutto nelle categorie inferiori del calcio tedesco. L'inizio allo Stoccarda fu solo uno specchietto per le allodole dato che il percorso calcistico di Blessin si sviluppò tra la seconda e la terza divisione tra Kickers Stoccarda, Pfullendorf e anche Hoffenheim dove fu allenato da Flick, attuale Ct della Germania. Dopo il ritiro Blessin decise di dire basta con il calcio dedicandosi prevalentemente a lavorare nel settore delle assicurazioni. Prima che una telefonata cambiasse la sua vita.
La telefonata di Rangnick che cambia la sua vita
Dall'altra parte della cornetta era Ralf Rangnick, attuale allenatore del Manchester United, ad aver contattato Blessin per convincerlo a intraprendere la carriera da allenatore. I due si erano incrociati allo Stoccarda nel prevede periodo alla fine degli anni '90 quando Blessin era stato allenato dallo stesso Rangnick prima allo Stoccarda e poi all'Hoffenheim. E nonostante questo, Blessin raccontò che non veniva impiegato spesso perché l'allenatore tedesco preferiva calciatori giovani: "Ma abbiamo comunque sviluppato un buon rapporto, ci piacevamo".
Rangnick, nel corso della telefonata intercorsa fra i due, gli propose subito la possibilità di entrare a far parte dello staff allenatori del Lipsia pronto a decollare nel nuovo progetto della Red Bull. "In realtà aveva ricevuto interesse anche da un club della Premier League, ma nel 2012 ha scelto di entrare a far parte dell'organizzazione Red Bull come direttore del club". Blessin non ci pensa su due volte e decide di accettare, anche se a malincuore: "Soprattutto quando sei a quasi 500 chilometri dalla tua famiglia, che sarebbe rimasta a Stoccarda". Il tedesco non poteva rinunciare a quella proposta: "Le conversazioni che avevamo mi avevano convinto a tornare al calcio, era la mossa giusta".
Il percorso al Lipsia che gli ha aperto le porte del grande calcio
Blessin ha così iniziato la sua nuova avventura iniziando come assistente allenatore nelle squadre giovanili del Lipsia prendendosi del tempo per apprendere tutto da questo lavoro. "Alla fine ho preso la mia squadra, e poi ho fatto la mia carriera in otto anni al club, come allenatore Under 16, poi Under 17 e infine Under 19". Blessin diventa presto un punto di riferimento del club, un allenatore affidabile arrivato a un passo dalla guida della prima squadra: "Era solo questione di tempo prima che accadesse ma poi Julian Nagelsmann firmò un contratto quadriennale come allenatore nel 2019, quindi quella strada era stata chiusa".
Delusione cocente per Blessin che iniziò a cercare altrove guardandosi intorno anche con il supporto della moglie che sperava potesse allenare più vicino a Stoccarda: "Mi si è avvicinato il direttore sportivo dell'Oostende che aveva un assetto simile a quello della Red Bull e ovviamente avevo molta esperienza in quel tipo di ambiente". Blessin decise di accettare nonostante il Belgio fosse ancora più distante da Stoccarda: "Ero sicuro al 100% che fosse la decisione giusta per me anche se nella rosa della prima squadra avevamo solo 11 giocatori di campo e un portiere".
Il gioco di Blessin: all'Oostende fu miglior allenatore 2021
L'impatto di Blessin all'Oostende è subito positivo. La squadra chiuse infatti il campionato 2020/21 al 5° posto: l’accesso alla nuova Conference League sfumerà solo ai playoff. Ciò che è anche diventato ampiamente chiaro è che Blessin aveva la tendenza a fidarsi e a giocare con i giovani giocatori. L'Oostende di Blessin giocava quasi esclusivamente con un modulo 3-5-2 con i terzini che adattano il loro posizionamento a seconda della fase di gioco o della posizione della palla. Nella fase difensiva, ad esempio, scendono in prima linea per creare una linea a cinque. Nella fase offensiva stabilita spingono sulla stessa linea allungando l'ampiezza del campo nella metà campo avversaria.
"Onestamente abbiamo letteralmente corso per la prima settimana!", ha detto Jelle Bataille dell'Oostende subito dopo l'arrivo di Blessin al club belga. Il suo metodo di lavoro è duro ma ha portato risultati importanti nel tempo. I suoi numeri nella stagione scorsa, gli valgono il premio di miglior allenatore ai Pro League Awards. In Serie A incrocerà il difensore del Bologna, Theate, che ha avuto con sé proprio all'Oostende. Ma soprattutto, al Genoa, ritrova il direttore sportivo Johannes Spors con cui aveva già lavorato insieme al Lipsia tra il 2015 e il 2018. Anche in chiave mercato quindi, sarà molto importante capire quali saranno i giovani su cui punterà il nuovo allenatore della squadra ligure.